DTS: “Grave inchiesta DIA su Fondazione Arena, urge verifica immediata”

 
 

“Lungi dallo spegnersi, l’inchiesta sulle truffe poliennali in odore mafioso perpetrate a danno di Fondazione Arena, aperta dalla Direzione Investigativa Antimafia, si arricchisce di nuovi sviluppi. Giorgio Chiavegato, ex amministratore della Eurocompany Group, sarebbe stato scarcerato e messo ai domiciliari grazie all’atteggiamento “collaborativo”. Chiavegato fu arrestato lo scorso ottobre a causa delle sovrafatturazioni e false fatturazioni milionarie emesse a danno della Fondazione, protratte per anni, con la compiacenza di alcuni dipendenti, in combutta, secondo le ipotesi investigative, con elementi mafiosi. Con lui, in carcere, i fratelli crotonesi Pasquale e Francesco Riillo, considerati membri attivi della cosca Arena_Nicoscia Grande Aracri. Beneficiarie delle truffe sarebbero state aziende ‘ndranghetine venete ed emiliane guidate da elementi mafiosi arrestati il 4 giugno ed il 4 luglio scorsi e che hanno portato ai maxi processi “Taurus” e “Isola Scaligera”. Le truffe si sarebbero protratte per anni, addirittura dal 2018, riguardando, specialmente, i contratti per gli allestimenti”.

Dichiarazioni del Coordinamento Damiano Tommasi Sindaco che passano poi ad analizzare il parallelismo tra quanto esposto e le relazioni con Fondazione Arena.

“Di fronte a queste gravissimi sospetti, che espongono Fondazione Arena, qualora fossero confermati dalla inchiesta in corso, a devastanti danni di immagine, sommati a quelli materiali sofferti dai suoi bilanci, appare inaccettabile la reazione della Sovrintendente Cecilia Gasdia, che – come la Bella addormentata nel bosco – si limitò, lo scorso ottobre, a dichiarare “parte lesa” la Fondazione e oggi tace, senza attivare immediatamente un’indagine interna; senza esigere dai revisori dei conti una verifica rigorosa sulle operazioni svolte negli anni; e senza consegnare al presidente di Fondazione, rappresentante legale dell’Ente e Sindaco della città, un rapporto dettagliato sui sospetti riguardanti la correttezza gestionale dell’ente da lei governato. I Soci proprietari di Fondazione, i lavoratori, i fornitori onesti, i cittadini veronesi, gli amanti dell’opera di tutto il mondo hanno il sacrosanto diritto di essere certi sulla correttezza, a tutti i livelli, della gestione di Fondazione Arena.

Data la colpevole ed inescusabile inerzia che la riconfermata Sovrintendente sta dimostrando in merito, auspichiamo che il Presidente di Fondazione Arena e Sindaco della città Damiano Tommasi promuova una verifica nelle opportune sedi e con tutti gli strumenti che la legge consente, a tutela della verità e del buon nome del più prestigioso ente di spettacolo cittadino”.

 
 

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