Dopo il successo dell’esordio, al Filarmonico torna “Le Nozze di Figaro”

 
 

Grande successo per l’allestimento delle Nozze di Figaro al teatro Filarmonico di Verona.

Il pubblico della prima, che ha visto un Filarmonico pressoché sold-out, ha accolto Le Nozze di Figaro con lunghi applausi e divertita partecipazione: lo spettacolo conferma la vitalità del teatro musicale di Mozart e del librettista Da Ponte anche a distanza di oltre due secoli, sin dalla prima viennese del 1786. 

Tra inganni, sorrisi, agnizioni, equivoci, tradimenti e perdono, l’amore trionfa sulle barriere sociali in un soggetto di Beaumarchais lambito dai venti rivoluzionari: il terzo stato sfida la nobiltà e rivendica con astuzia la propria libertà in nome dell’amore in questa commedia brillante a tratti commovente, dal ritmo inarrestabile.

Le nozze dio Figaro è il titolo della prima opera della Stagione Lirica 2023 della Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico e si inserisce nelle iniziative della rassegna Mozart a Verona, che torna in scena oggi mercoledì 25 gennaio (alle 19), venerdì 27 gennaio (alle 20) e domenica 29 gennaio (alle 15.30). 

 

Nelle prossime repliche è compresa anche una data più speciale di altre: il compleanno del compositore (27 gennaio), festeggiato dagli artisti impegnati in scena. 

Dalla Fondazione fanno sapere che ci sono disponibili ancora dei biglietti per tutte le restanti date e, con essi, anche altre formule di esplorazione dell’offerta artistica della Fondazione con nuovi carnet a tariffe speciali per 3, 6 o 9 date a scelta

La produzione lineare, coerente, vivace e rispettosa della drammaturgia musicale originaria è firmata dall’esperto Ivan Stefanutti, coadiuvato da Filippo Tadolini per regia e scene, da Stefano Nicolao ai costumi storici, mentre le luci sono affidate a Claudio Schmid. Il ‘700 sivigliano rivive in ampi saloni, con porte e fughe labirintiche quanto il giardino notturno dove tutti, mascherati e smascherati, si ritroveranno al culmine della folle giornata. Il cast, alle prese con i ritmi frizzanti del teatro dapontiano e della non facile vocalità mozartiana, è popolato di voci giovani ma già affermate nel panorama lirico nazionale e internazionale, di cui molte al debutto veronese: Figaro è interpretato da Giulio Mastrototaro, e la sua promessa Susanna da Sara Blanch. Il Conte e la Contessa sono rispettivamente Alessandro Luongo e Gilda Fiume, mentre Cherubino, massimo esempio di ruolo en travesti, da Chiara Tirotta. Don Bartolo e Marcellina sono Salvatore Salvaggio e Rosa Bove, mentre il maestro Basilio e il giudice Curzio sono affidati a Didier Pieri e Matteo Macchioni. Completano il cast la Barbarina di Elisabetta Zizzo e il giardiniere Antonio di Nicolò Ceriani, con le areniane Manuela Schenale e Tiziana Realdini. Orchestra e Coro di Fondazione Arena sono diretti dal maestro Francesco Ommassini.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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