Dispersi sul Monte Baldo; GPS e tanta pazienza salvano 2 adulti e 2 bimbi

 
 

È stato lungo e impegnativo l’intervento, conclusosi ieri notte, lunedì 5 settembre alle 3, del Soccorso Alpino di Verona in aiuto di un gruppo di escursionisti, due adulti e 4 minorenni i quali – sbagliando sentiero – avevano proseguito ad oltranza lungo un torrente in secca, fermandosi in una zona molto difficile da individuare e raggiungere sul Monte Baldo.

L’attivazione, arrivata dai Carabinieri di Caprino pochi minuti prima delle 21, era per due persone che avevano perso il sentiero 662 e non riuscivano più a orientarsi.
Messi in contatto telefonico con i soccorritori, e appurato che si trattavano di due papà di 56 e 57 anni e dei loro figli, due dodicenni e due quattordicenni di Verona, uno dei ragazzi ha spiegato che arrivati in una radura in località La Fabbrica, alla presenza di diverse tracce avevano sbagliato direzione, per poi imboccare un piccolo canale, inoltrandosi nel vaio fino ad arrivare sopra salti di roccia, impossibilitati a proseguire o a ritornare sui propri passi.
Risaliti alla posizione tramite l’applicazione di geolocalizzazione, i soccorritori hanno avuto le coordinate GPS del punto in cui si trovavano, sopra l’abitato di Gaon di Caprino Veronese.
Con la quota del punto, le squadre hanno quindi tentato per due ore di avvicinarsi addentrandosi nei boschi, senza riuscire a trovare un passaggio, finché studiando le ortofoto del luogo, un soccorritore ha evidenziato un possibile varco segnalandolo ai colleghi, anche perché i ragazzi vestiti leggeri iniziavano ad avere freddo e si stava pensando di allertare l’eli-soccorso di Trento abilitato al volo notturno.

La presenza della musica ad alto volume proveniente dalla sagra sottostante non ha facilitato i segnali a voce, ma, proprio mentre i Carabinieri stavano andando a chiedere di poter abbassare il volume, c’è stato fortunatamente un primo contatto vocale.
I soccorritori hanno quindi raggiunto il gruppo, lo hanno riportato sul sentiero e riaccompagnato a Gaon.

I ragazzi sono quindi stati rifocillati nella sede del Soccorso Alpino e nel contempo un soccorritore ha portato i papà a Due Pozze a riprendere le macchine.

 
 

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