“Di madri in figlie” il primo premio va a Nerina Poggese

 
 

Importante riconoscimento per la poetessa veronese Nerina Poggese.

Alla prima edizione del concorso nazionale di poesia del 2 giugno, “La Repubblica è” gli è stato assegnato il rimo premio con la poesia “Di madri in figlie”.

Il concorso era organizzato dal Comune di Stienta, la pro Loco di Stienta Caligo e la Provincia di Rovigo.

Bastano solo i primi versi per capire la profondità della sua poesia: “E mentre nelle trincee lui combatteva / fra polvere, pidocchi e paura / lei a casa badava e non piangeva, / a bimbi, bestie e vecchi scorza dura. / Vecchia a trent’anni coi calli nella mano, / ma non stava a maledire la sua sorte, / ma lavorava per spingere sogni più lontano / imparava che l’ignoranza è la morte, / che l’uomo non è certo suo padrone.”

In questa poesia la donna viene rappresentata con una determinazione e una forza  che la portano ad affrontare il mondo, senza alcuna paura.

Nerina Poggese scrive riuscendo a trasformare le semplici parole in vera poesia dove la parola diventa amore.

La poesia che per lei è una sorta di sfogo e di terapia, rappresenta il suo mondo. 

La fede, la poesia e l’ironia l’hanno aiutata a superare i dolori, e nelle sue rappresentazioni poetiche c’è sempre la speranza e la ricerca del bello nella vita.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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