“Una delle ultime sere di Carnovale” in scena al Nuovo

 
 

Dopo il successo di “Due” con Raoul Bova e Chiara Francini, la rassegna “Divertiamoci a teatro” prosegue (dal 6 al 9 marzo al Nuovo con inizio alle 21.00) con “Una delle ultime sere di Carnovale” di Carlo Goldoni, proposta dalla fondazione TPE (Teatro Piemonte Europa) con la regia di Beppe Navello.

Goldoni, nella premessa a questa sua fortunata commedia, dice di aver voluto raccontare una “metafora” autobiografica: in procinto di partire per la Francia, nel 1762, per sfuggire alle invidie e alle critiche che la sua riforma teatrale suscitava, pensò come propria la storia di Anzoletto, disegnatore di stoffe veneziano deciso a portare in Moscovia la sua creatività, anche lui disgustato dalle difficoltà di lavorare in patria. Il tutto attraverso il dipanarsi di una sera di Carnevale, tra discorsi fatti di nulla, tra il balenare di umori umanamente riconoscibili, tra una partita a carte e una cena tra amici, tra i gesti, le risate e le malinconie attraverso le quali si compiono scelte decisive e irreversibili. La commedia è proposta nella vivace parlata veneziana di due secoli e mezzo fa, comprensibilissima da tutti e particolarmente coinvolgente nella sua irresistibile musicalità e nella sua valenza poetica.

“Una delle ultime sere di Carnovale” costituisce per la compagnia la terza tappa di un’ideale trilogia civile che – dopo “Il divorzio” di Vittorio Alfieri e “Il trionfo del dio denaro” di Pierre de Marivaux – ha l’ambizione, attraverso i toni irriverenti della commedia settecentesca, di proporre un’ulteriore pausa di riflessione civile a un paese troppo affannosamente confuso nella propria contemporaneità. “Una delle ultime sere di Carnovale” richiama – purtroppo – una perdurante ragione di ansia collettiva che dopo due secoli e mezzo riappare puntuale nel dibattito pubblico italiano: la cosiddetta “fuga dei cervelli”, che vede i giovani costretti dall’indifferenza del mondo dei padri, a portare altrove, lontano, la loro voglia di lavorare per il futuro.

In scena ben tredici attori: Antonio Sarasso (Zamaria Testor), Maria Alberta Navello (Domenica), Alberto Onofrietti (Anzoletto), Diego Casalis (Bastian), Daria Pascal Attolini (Marta), Andrea Romero (Lazaro), Marcella Favilla (Alba), Matteo Romoli (Agustin), Elena Molos (Elenetta), Erika Urban (Polonia), Alessandro Meringolo (Momolo Manganaro), Geneviéve Rey-Penchenat (madama Gatteau) e Giuseppe Nitti (Cosmo).

Le scene (che utilizzano le riproduzioni di due opere di Canaletto dalle collezioni Intesa Sanpaolo) e i costumi sono di Luigi Perego, le musiche di Germano Mazzocchetti, le luci di Gigi Saccomandi.

Mercoledì 7 alle ore 18.00 nel foyer Teatro Nuovo gli attori incontrano il pubblico. L’incontro è a ingresso libero.

INFORMAZIONI tel. 0458006100 e www.teatronuovoverona.it

DOVE ACQUISTARE I BIGLIETTI

˜ Teatro Nuovo dal lunedì al sabato, ore 15.30 -20.00 (tel. 045 8006100)

˜ Cinema Teatro Alcione, via Verdi, 20 in orario di proiezioni cinematografiche (tel. 045 8400848)

˜ Box Office, via Pallone 16, dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-19.30, sabato ore 9.30-12.30 (tel. 045 8011154)

 ALTRI PUNTI VENDITA DEI BIGLIETTI

˜ Circuito Geticket, sportelli Unicredit Banca abilitati, punti vendita collegati (tel. 800323285) e call center (tel. 848002008)

˜ on line su www.geticket.it

Su proposta dell’associazione disMappa e con la collaborazione del Comune di Verona, il Teatro Nuovo (che ha sottoscritto il MANIFESTO DEI TEATRI ACCESSIBILI) promuove le proprie attività artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. Per la rassegna, limitatamente ai posti disponibili, vale la tariffa TEATRI 10 E LODE: 10 euro per carrozzina e posto di platea, 20 euro se i posti da occupare sono due.

 

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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