Debito record verso lo Stato per sanzioni non pagate di 21 milioni di euro

 
 

E’ partita da un’auto priva di assicurazione intercettata a Verona, l’articolata indagine su una banda di prestanome di veicoli, che ha portato ad accertare un debito record verso lo Stato e gli enti locali per sanzioni non pagate di ben 21 milioni di euro. A capo della maxi truffa, tre persone residenti in Lombardia e in Sicilia, segnalate all’autorità giudiziaria, che avevano coinvolto nella loro attività illegale una pluralità di individui, con 16 attività aperte in molti settori e 570 veicoli intercettati.

Il maxi colpo è frutto dell’ennesima operazione effettuata dalla Polizia locale di Verona per contrastare il fenomeno degli intestatari fittizi di veicoli.

L’indagine, condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Milano e la sezione di Polizia giudiziaria dell’Arma Carabinieri, ha permesso di intercettare ben 570 autoveicoli, coinvolgendo una pluralità di individui, con accertamenti in tre regioni Veneto, Sicilia e Lombardia, con la collaborazione tra Polizia locale di Verona e numerose Stazioni dell’Arma sul territorio nazionale.

Fondamentali l’uso delle varie banche-dati tra cui Giano e le liste di controllo esistenti in materia di videosorveglianza cittadina, che permettono di individuare i transiti di numerosi veicoli. Il sistema Giano2, in particolare, ideato e realizzato interamente dalla Polizia locale scaligera e dal settore Informatica del Comune, permette di incrociare più database e di verificare la regolarità del veicolo controllato, così come dei documenti utilizzati dai conducenti.

Il principale prestanome, classe 1944, aveva attivato ben 16 società in vari settori, molte fallite, cancellate o in liquidazione e proprio grazie ad una di queste era riuscito ad intestarsi ben 398 veicoli.
Nonostante l’Agenzia delle Entrate fosse riuscita a far cessare d’ufficio la partita IVA, a causa della mancata comunicazione con la Camera di Commercio, le intestazioni sono proseguite, con ulteriori passaggi anche con altri due prestanomi, residenti in provincia di Varese, con intestati 52 veicoli, e di Ragusa, con intestati 67 veicoli.

Gli agenti della Polizia locale hanno accertato come i veicoli fossero spesso utilizzati dalla criminalità, come quando una autovettura aveva a bordo un ricercato internazionale; oppure a Milano un veicolo intestato al 77enne aveva forzato un posto di blocco, tentando di investire un agente della Polizia Locale meneghina.

I veicoli ora saranno tutti confiscati. I reati contestati sono la truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre la Procura ha emesso provvedimenti per impedire ai tre di intestarsi e rivendere veicoli su tutto il territorio nazionale.

 
 

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