D’Arienzo sugli incendi agli autocarri: “Ormai siamo in guerra”

 
 

“Verona è stata teatro dell’ennesimo attentato della criminalità organizzata.

Il nuovo atto intimidatorio incendiario nei confronti della Alfa Trasporti, l’azienda già colpita poco tempo fa con l’incendio doloso di cinque camion è gravissimo. 

Stavolta è stato appiccato il fuoco a 16 mezzi parcheggiati nello stesso distributore lungo la tangenziale sud già teatro del rogo del 24 ottobre.

L’ennesimo attacco incendiario ai danni di un’azienda che opera nel settore dei trasporti dimostra la vulnerabilità della nostra realtà all’imperversare della criminalità” – dichiara Vincenzo D’Arienzo, deputato PD.

“L’azione presenta le caratteristiche tipiche dell’intimidazione della criminalità organizzata, un modus operandi ampiamente conosciuto in altre regioni che, ormai, sta diventando routine anche da noi” – rileva l’esponente PD

“Non voglio esagerare – continua D’Arienzo -, ma se non siamo in guerra, poco ci manca. Questi atti intimidatori, inscenati per eliminare contendenti nei settori economici in cui si è insediata la criminalità organizzata, non devono sorprendere.

Sono anni che denuncio la presenza malavitosa a Verona e nel silenzio generale della politica questa ingombrante presenza sta prendendo sempre più piede. Le numerose interdittive antimafia emesse dal Prefetto Mulas nei confronti di aziende e soggetti di Verona ne sono l’ulteriore dimostrazione”.

“Non credo di sbagliarmi – prosegue il deputato – ma ormai siamo all’incendio numero nove contro mezzi e strutture di aziende veronesi, un fatto che dovrebbe indurci a reagire con fermezza e durezza.

Sono in contatto con la Commissione Antimafia, che per le stesse ragioni è già stata a Verona il 30 marzo 2015, per capire quali azioni possono essere utili per combattere questo pericolo, a partire dalla necessità di avere qui e stabilmente un magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia. 

“Verona – conclude D’arienzo – è tra le province venete che ha subito più attacchi intimidatori. Ora basta: il fenomeno va arrestato”.

 
 

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