“Il Quadrante Europa rappresenta un patrimonio strategico non solo per Verona, ma per l’intero Veneto e per il sistema logistico nazionale. È giunto il momento che la Regione assuma un ruolo da protagonista nel rilancio di questa infrastruttura fondamentale, trasformandola in uno ‘smart green hub’ del Mediterraneo”. Lo dichiara Lorenzo Dalai, presidente della Prima Circoscrizione di Verona e candidato alle elezioni regionali del 23 novembre nella lista “Uniti per Manildo” a sostegno di Giovanni Manildo.
” Quadrante Europa è il classico esempio del pericolo che si corre a sedersi sugli allori ,senza una programmazione per il futuro. Parliamo del primo interporto d’Italia per volumi di traffico combinato, che movimenta oltre 9 milioni di tonnellate di merci all’anno e ospita più di 150 aziende, garantendo circa 10.000 posti di lavoro. “
Le criticità da superare
Dalai evidenzia le principali criticità che rischiano di rallentare lo sviluppo dell’infrastruttura: “La saturazione degli spazi disponibili, i colli di bottiglia ferroviari, la necessità di accelerare la digitalizzazione completa della supply chain e l’urgenza di adeguarci alle direttive europee in materia di sostenibilità ambientale. A questo si aggiunge la crescente competizione con altri hub come Monaco, Bologna, Padova e Vienna”.
Il ruolo strategico della Regione
“La Regione Veneto deve essere motore di sviluppo, non spettatrice – afferma Dalai – La recente apertura della Galleria di Base del Brennero, completata lo scorso settembre 2025, cambierà radicalmente i flussi di traffico merci in Europa. Quando l’opera sarà pienamente operativa nel 2032, vedremo quadruplicare i binari e un aumento significativo della capacità ferroviaria. Verona, già primo punto di smistamento ferroviario del Veneto, consoliderà il proprio ruolo di centro nevralgico della logistica europea”.
Inoltre la Regione “ non ha normato in modo efficace la nascita di centri logistici minori, finendo per frammentare i servizi, a danno di un serio progetto di piattaforma unica di eccellenza, capace di affrontare le sfide future con i grandi hub europei, come Rotterdam o Amburgo”
Dalai ricorda poi che la Regione Veneto è già partner del progetto europeo “Veneto Intermodal”, co-finanziato dal programma Connecting Europe Facility (CEF), che vede come capofila proprio l’Interporto Quadrante Europa insieme a RFI e all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale. “Questo è un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privata che va rafforzato e replicato”.
Le proposte concrete
Il programma di rilancio proposto da Dalai si articola su cinque assi strategici:
1. Potenziamento infrastrutturale: “RFI ha stanziato circa 4 miliardi di euro per il trasporto merci. La Regione deve assicurarsi che il Quarto Modulo dell’interporto – con cinque binari da 750 metri e gru a portale – venga completato nei tempi previsti e che si proceda con la realizzazione del nuovo fascio arrivi/partenze da 6 binari di 1.000 metri”.
2. Digitalizzazione avanzata: “Servono sistemi integrati per la tracciabilità in tempo reale, l’implementazione di tecnologie 5G e IoT, e piattaforme di gestione dati che garantiscano piena interoperabilità tra i diversi operatori della filiera logistica”.
3. Sostenibilità ambientale: “L’obiettivo europeo è spostare il 30% delle merci dalla gomma al ferro entro il 2030. Il Quadrante Europa deve diventare un modello di ‘green logistics’, con riduzione delle emissioni, abbattimento dell’inquinamento acustico e utilizzo di energie rinnovabili”.
4. Integrazione porto-interporto: “La sinergia con i porti del Nord Adriatico – Venezia, Trieste, Ravenna – è fondamentale. La Regione deve promuovere servizi ferroviari dedicati, come quello già sperimentato tra il Terminal Fusina di Venezia e l’Interporto di Verona”.
5. Formazione specialistica: “Mancano tecnici e professionisti qualificati in ambito logistico 4.0. La Regione deve investire in programmi formativi specifici in collaborazione con università, ITS e aziende del settore”.
Governance snella e tempestiva
“Uno dei problemi maggiori – conclude Dalai – sono i rallentamenti burocratici e la frammentazione decisionale tra i diversi enti. La Regione deve assumere un ruolo di coordinamento efficace, semplificando le procedure autorizzative e garantendo tempi certi per gli investimenti. Solo così potremo cogliere le opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale e dalla Zona Doganale Interclusa”.
“Con Giovanni Manildo alla guida della Regione Veneto – conclude Lorenzo Dalai – avremo finalmente un’amministrazione capace di mettere le infrastrutture strategiche al centro dell’agenda politica, trasformando il Quadrante Europa nel cuore pulsante della logistica sostenibile europea”.







































