Croce: “I danni causati dal nubifragio hanno responsabilità oggettive”

 
 

Nubifragi che diventano catastrofi. Verona sommersa da metri d’acqua e il Sindaco che come unico rimedio dichiara lo stato di calamità naturale.

Siamo davvero sicuri che tanti e tali danni fossero impossibili da scongiurare?

Pur nell’eccezionalità dell’evento (che poi statisticamente tanto singolare non è), esistono responsabilità oggettive da parte di qualcuno?

A queste domande da’ risposta l’avvocato Croce, che con l’aiuto dei numeri boccia l’operato dei politici locali.

“Ogni anno – rivela il leader di Verona Pulita – Amia investe poco più di 220 mila euro per la gestione/manutenzione di tombini e caditoie. Una cifra irrisoria se paragonata alla spesa di comuni limitrofi molto più piccoli: Bussolengo, ad esempio, nonostante la modesta estensione territoriale con i suoi 180 mila euro annui quasi pareggia l’investimento di Verona”.

“Ma non è tutto – continua Croce -. A far da contraltare ad investimenti così bassi, c’è il capitolo contributi (http://www.amiavr.it/Societ%C3%A0Trasparente/Organizzazione/Consigliodiamministrazione.aspx) che i manager di Amia elargiscono a fondo perduto a circoli e associazioni locali.

Per il solo ultimo biennio (2014- 2015) l’importo complessivo è stato di oltre mezzo milione di euro. 

Cifra spropositata che aumenta ulteriormente se sommata agli oltre 150 mila euro destinati per le nuove autovetture a disposizione degli amministratori dell’ente”.

“Di conseguenza – incalza ancora il leader di Verona Pulita – le responsabilità ci sono e sono macroscopiche. La mala gestio di Amia e della controllante Agsm e’ evidente.

I vari Miglioranzi, Legramandi e Venturi, come ci ricordano loro stessi con i curriculum, sono sprovvisti di competenze specifiche e non sono adeguati per dirigere”.

“In conclusione – rileva laconico Croce – a quei cittadini che hanno subito gravi danni, non resta che rivolgersi al principale responsabile: il Comune di Verona, che rappresentato dall’ineffabile Sindaco, ha il dovere di risarcire chi ne faccia richiesta”.

 
 

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