“Covid-19 è una scusa del Sindaco per il ripensamento sul Filobus”

 
 

Il presidente del movimento civico Prima Verona, Michele Croce, unitamente al portavoce del Comitato Operafilavia, Claudio Rubagotti, intervengono a seguito del ripensamento del Sindaco di Verona sulla realizzazione del Filobus, anche a seguito del colloquio telefonico intercorso nelle ultime ore con il Ministero dei Trasporti.

Finalmente il Sindaco si è deciso a ripensare l’opera e chiamare il Ministero dei Trasporti dopo oltre 3 anni di mandato. È una grande vittoria dei Comitati NO Filobus e anche di Prima Verona che in tutti questi anni lo avevano ripetutamente invitato a farlo, per evitare un’opera dannosa, che indebiterebbe i veronesi per oltre 150 milioni per decenni senza risolvere alcun problema, anzi aggravando il traffico locale, come certificato dai dirigenti dello stesso Comune.”

Michele Croce, da tempo fermo oppositore del progetto filobus, commenta la retromarcia del Sindaco Federico Sboarina, che dopo tre anni di mandato bolla l’opera madre dell’amministrazione come non più necessaria. Un dietrofront che anticipa il naufragio dell’aggregazione tra AGSM e A2a, altro tassello che fino a poco tempo fa sembrava imprescindibile.

Sboarina – continua Croce – si arrampica sugli specchi e cerca di coprire il nulla di fatto dei suoi 3 anni di amministrazione con cittadini esasperati da cantieri bloccati e alberi inutilmente sradicati. Ben venga quindi il cambiamento del progetto per arrivare a mezzi elettrici senza fili come sempre sostenuto, ma Sboarina dovrà rimborsare i veronesi dei 6 milioni di euro finora buttati. Il suo inammissibile ritardo non può gravare sulle tasche dei veronesi”.

Al Presidente di PrimaVerona gli fa eco Claudio Rubagotti, del Comitato Operafilavia, che entra nel dettaglio dell’emancipazione del trasporto pubblico locale, proponibile in maniera diversa.

“I Comitati hanno già raccolto migliaia di firme con una petizione per fare quello che oggi con incredibile ritardo il Sindaco propone: togliere le “tiracche” e sostituire l’obsoleto filobus con autobus elettrici che si ricarichino alle fermate“.

“Sia chiaro – conclude Rubagotti -, il Covid-19 utilizzato dal Sindaco come causa del ripensamento è solo una scusa: l’opera era ed è inutile, prima e dopo il virus, che non ha bloccato alcun cantiere strategico in Italia né a Verona“.

 

 
 

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