Corte dei Conti: relazione programma riqualificazione urbana e sicurezza periferie. Perché manca il Comune di Verona?

 
 

La Sezione centrale di controllo sulle Amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti, con la Deliberazione n. 13/2019/G del 23 luglio 2019, ha approvato la Relazione sullo stato d’avanzamento e i risultati sin qui conseguiti riguardanti “Il programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia e il piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”. Rilevante la mancanza del Comune di Verona nell’elenco.

Per il programma, introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2016 (Legge n. 208 del 28.12.2015, commi da 974 a 978), e rivolto ad aree urbane in stato di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza dei servizi, affidato al Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, risultano presentati da comuni e città metropolitane, e poi approvati, un totale di 120 progetti, pari ad un valore di 3881 milioni, di cui 2061 milioni da imputare al bilancio statale.

I primi 24 progetti sono stati avviati mentre, per i rimanenti 96 si è determinato un rallentamento dovuto principalmente al sopravvenire di modifiche legislative, alla complessità dei procedimenti di finanziamento e alla discontinuità dell’azione di impulso amministrativo.

Il piano, introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2015, ha attribuito ai Comuni la facoltà di elaborare progetti di riqualificazione, costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

Con il Dpcm 6 giugno 2017 è stato adottato e affidato al Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri il relativo “Piano nazionale”, dotato di un budget pari a poco più di 268 milioni di euro. In questo provvedimento sono state anche indicate, in relazione a tali disponibilità, le prime 46 amministrazioni comunali beneficiarie dei finanziamenti.

L’obiettivo del Programma è indicato nella rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e ri-funzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale, della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle stazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del “terzo settore” e del servizio civile, per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
In particolare, i temi sui quali le singole città interessate hanno concentrato le loro traiettorie di sviluppo sono risultati, in ordine di rilevanza per numero di progetti e per risorse programmate, gli interventi di rigenerazione urbana (comprensivi di progetti
infrastrutturali, ferroviari, di ristrutturazione edilizia e di recupero di ex aree industriali e/o
demaniali).

In base al disposto dell’art. 1, comma 975, della legge n. 208 del 2015, ai fini della
predisposizione del Programma, gli enti interessati dovevano trasmettere entro il 1° marzo 2016 i progetti, di cui al comma 974 della stessa legge, alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Le modalità e le procedure per la presentazione dei progetti da parte dei Comuni e delle
Città metropolitane, in realtà sono state definite nel bando pubblicato solo in data 25 maggio 2016, con il quale è stato altresì istituito il Nucleo per la valutazione dei progetti di riqualificazione.
È stato altresì richiesto come parte integrante di ciascun progetto, un cronoprogramma
di attuazione; con il medesimo provvedimento sono stati fissati anche i parametri per la
valutazione dei progetti stessi ed è stato individuato, quale limite per i singoli
finanziamenti, il tetto di 40 milioni per ciascuna Città metropolitana e di 18 milioni per
ciascun Comune capoluogo. La fase di valutazione dei 451 progetti ammessi è terminata nell’aprile 2017.

Grande rilievo al riguardo assumono i programmi delle città di Napoli, Reggio Emilia,
Genova e Bologna.
Un numero significativo di progetti è stato altresì indirizzato agli interventi di mobilità
sostenibile (comprendendo in tale macroarea progetti di piste ciclabili, trasporto pubblico
locale, parcheggi, etc.). A tale tipologia di interventi sono interessate le città di Bologna, Cagliari, Vicenza e Grosseto.
Gli interventi sul welfare, spazi pubblici, verde e sport (enunciati ad es. come piazze, aree verdi, orti urbani, impianti sportivi, ripristino e conservazione di beni culturali, etc.), hanno rappresentato anch’essi un segmento importante dell’intera progettualità pianificata. Emergono, per questo aspetto, le città di Mantova, Roma, Ascoli Piceno, Andria, Salerno, Bergamo e Lecce.

Pur considerando che la valutazione dei progetti (1) ha permesso la selezione solo dei 120 progetti maggiormente meritevoli, appare comunque grave, oltre che sorprendente, leggere l’assenza nel Piano di Programma del Comune di Verona. 

Alberto Speciale

Testo della delibera n. 13/2019/G (PDF,1.08MB)

(1) I criteri di valutazione per l’approvazione dei progetti e la redazione della graduatoria, come indicato nel richiamato D.p.c.m. del maggio 2016, sono stati quelli della:
a) tempestiva esecutività degli interventi; b) capacità di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati; c) fattibilità economica e finanziaria e coerenza interna del progetto;
d) qualità ed innovatività del progetto sotto il profilo organizzativo, gestionale, ecologico e ambientale e architettonico; e) capacità di innescare un processo di rivitalizzazione economica e sociale.

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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