Corte dei Conti: Comune Verona, confermate irregolarità e criticità del rendiconto 2015

 
 

Nuova complicazione per l’ex Sindaco Tosi. Un problema in più ereditato invece dall’amministrazione Sboarina.

Anche questa volta è la Corte dei Conti a segnalare irregolarità e criticità dopo aver esaminato la relazione sul rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2015 e la relazione sul bilancio di previsione 2016-2018, redatte dall’Organo di Revisione del Comune di Verona (VR).

Chiariamo subito che l’esercizio 2015 è una data importante per gli enti pubblici in quanto segna il definitivo passaggio alla nuova contabilità armonizzata ed ai suoi istituti quali ad esempio il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, il Fondo pluriennale vincolato e il Fondo crediti di dubbia esigibilità.

Si rammenta, inoltre, che il 2015 è stato l’ultimo esercizio di applicazione del Patto di stabilità interno, superato dalla nuova disciplina sul pareggio di bilancio.

Nell’ambito dell’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei Conti con il quale è stata istituita in ogni Regione ad autonomia ordinaria una Sezione Regionale di Controllo in data 5 febbraio 2018 con nota istruttoria prot. n. 771, il magistrato istruttore di Venezia chiedeva delucidazioni al Comune di Verona, e all’Organo di Revisione contabile, in merito al rendiconto dell’anno 2015.

I rilievi formulati s’incentravano prevalentemente sulle criticità riguardanti, in particolare:

  1. l’approvazione in ritardo del rendiconto di gestione dell’esercizio 2015, avvenuta il 19 maggio 2016;
  2. l’evoluzione del project financing per il Traforo delle Torricelle;
  3. il basso grado di realizzo evasione tributaria;
  4. il cospicuo riconoscimento di debiti fuori bilancio anche per l’esercizio 2015;
  5. la governance sugli organismi partecipati.

In esito alla predetta richiesta, il Comune di Verona ha fatto pervenire, con nota n. 68363 del 2 marzo 2018 (ottenuta il 3 agosto da VeronaNews a seguito domanda di accesso agli atti, ndr) i chiarimenti richiesti che tuttavia non hanno consentito di superare i rilievi formulati nella richiesta istruttoria.

Va rimarcato che il Comune di Verona, sempre sotto l’amministrazione Tosi, era stato già destinatario di una apposita pronuncia per l’esercizio 2014 (n. 78/2017/PRSE), in cui la Sezione aveva proceduto a raccomandare una più attenta governance nei confronti degli organismi partecipati dall’Ente, evidenziando che dalla Relazione al Piano di Razionalizzazione delle partecipazioni, si rilevava la presenza di società partecipate che non si erano completamente uniformate alle direttive formalmente trasmesse dall’Ente in qualità di controllante.

La Sezione Regionale di Controllo per il Veneto nel concludere l’esame documentale  inerente al Rendiconto per l’esercizio 2015 e al Bilancio di Previsione 2016-2018 del Comune di Verona, nella Camera di Consiglio del 10 maggio 2018 ha così deliberato, depositando la pronuncia il 28 novembre 2018:

  1. “richiama il Comune di Verona all’osservanza dei principi in tema di armonizzazione contabile, che, funzionali al rispetto degli equilibri di bilancio presidiati dall’art. 81 della Costituzione, sono vulnerati – nella gestione risultante dall’esame sulla documentazione inerente al Rendiconto per l’esercizio 2015 e al Bilancio di Previsione 2016-2018 svolto da questa Sezione – dalle criticità descritte in precedenza;
  2. accerta, in particolare, il basso grado di realizzo dell’evasione tributaria,
  3. raccomanda un attento monitoraggio circa l’evoluzione delle situazioni di criticità descritte in premessa, con particolare riguardo alla vicenda giudiziaria e finanziaria afferente il project financing per il Traforo delle Torricelle;
  4. prende atto dell’avvenuta indicata adozione delle misure atte a prevenire il formarsi di nuovi debiti fuori bilancio, il cui riconoscimento anche per l’esercizio 2015 rappresenta tuttavia un potenziale vulnus agli equilibri di bilancio anche per la consistenza quantitativa degli stessi;
  5. raccomanda ancora (richiamando nuovamente la delibera 78/2017/PRSE relativa al rendiconto 2014) una più attenta governance nei confronti dei propri organismi partecipati, invitando l’amministrazione comunale di Verona a voler adottare le necessarie iniziative per evitare, nei prossimi esercizi, il ripetersi delle criticità rilevate (e riservandosi fin d’ora, in sede di esercizio delle proprie funzioni di controllo sugli esercizi finanziari successivi, di verificare che l’amministrazione si sia attivata nel senso indicato);
  6. accerta la mancata costituzione del fondo per perdite societarie di cui all’art. 21 del Dlgs 175/2016;
  7. accerta infine l’avvenuta approvazione in ritardo del rendiconto di gestione dell’esercizio 2015, avvenuta il 19 maggio 2016;
  8. rammenta l’obbligo di pubblicazione della presente pronuncia ai sensi dell’art. 31 del D.Lgs 14 marzo 2013, n. 33 (ad oggi non ancora presente, ndr).”

Vedremo se la mancata approvazione del rendiconto entro il termine del 30 aprile causerà ora, in virtù dell’articolo 227, comma 2 bis del D.Lgs. 267/2000 (Tuel), l’attivazione della procedura prevista dal comma 2 dell’articolo 141 del Tuel.

Dopo aver letto le note della Corte dei Conti il mio pensiero è andato al rendiconto 2016. Ovvero: basandosi sulle premesse della presente questione, i risultati successivi ritengo non saranno diversi dalla premessa stessa.

Alberto Speciale

 

 

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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