Corte dei Conti, ANAC: illegittimo il bando per mense ospedaliere venete. Gara da rifare ma non per il Consiglio regionale

 
 

Veneto, il bando per le mense ospedaliere è illegittimo. L’Anac ordina di rifarlo, ma i consiglieri di maggioranza sono usciti da Palazzo Ferro Fini, per far cadere il numero legale. E così la “Risoluzione 115” ha ottenuto 9 inutili voti a favore (M5S, Pd, Liberi e Uguali), mentre le astensioni sono state due.

Un appalto da 303 milioni di euro, per la durata di 5 anni, ritenutonon regolare”. E’ un gigantesco affare quello che riguarda la gara bandita due anni fa da Azienda Zero per la ristorazione in tutti gli ospedali regionali, vinta dal gruppo Serenissima Ristorazione.

Nella Regione Veneto l’argomento principe di queste settimane è l’Autonomia. La questione è evidentemente importante, anche in termini di ricaduta politica. Giornali, televisioni, talk show, tutti che trattano l’argomento. E così, come nelle migliori tradizioni della comunicazione politica, limpegnativa notizia della Delibera dell’Anac alla “corretta riedizione della gara per l’affidamento del servizio di mensa ospedaliera a favore delle Ulss Venete” scivola d’incanto nelle retrovie.

Come pure la notizia della mancata approvazione della Risoluzione 115 sulle mense ospedaliere, sottoscritta dai consiglieri di opposizione, oggetto del dibattito della seduta del Consiglio straordinario del 5 luglio ma rinviata alla seduta del 18 luglio scorso. Ad ogni modo si è giunti al voto con 9 voti a favore, 2 astenuti mentre i gruppi di maggioranza non hanno partecipato alla votazione uscendo dall’aula del Consiglio Regionale (qui notizia ufficio stampa Regione Veneto).

Eppure il testo della Risoluzione 115 non faceva altro che riprendere le affermazioni dei giudici del Consiglio di Stato e di Raffaele Cantone, presidente dell’Anac – Autorità Nazionale Anticorruzione -: “La Giunta regionale si impegni, nel solco di quanto deliberato dall’Anac, alla corretta riedizione della gara per l’affidamento del servizio di mensa ospedaliera a favore delle Ulss Venete”. In particolare, chiedeva alla giunta di rifare tutta la gara “in ossequio all’articolo 51 del codice dei contratti pubblici e dei principi comunitari di libera concorrenza, partecipazione, proporzionalità e non discriminazione”. Ma anche nel rispetto “dei principi costituzionali di efficacia, economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità, trasparenza e giusto procedimento”.

Oltre al richiamo dell’Anac alla “corretta riedizione della gara per l’affidamento del servizio di mensa ospedaliera a favore delle Ulss Venete”, con la Delibera n, 427 del 15 maggio , a firma Raffaele Cantone, anche il Consiglio di Stato, con le Sentenze n. 1491/2019, n. 1350/2019 e n. 1486/2019, ha annullato la procedura affermando che “In definitiva, la struttura della gara appare una scelta discrezionale viziata sotto il profilo funzionale in quanto manifestamente diretta ad attuare un notevole ed ingiustificato favore di uno dei concorrenti, in violazione delle regole della corretta concorrenza nel mercato delle imprese del settore”.

Il Consiglio di Stato ha spiegato: “L’unico centro di cottura esterno, non di proprietà delle Aziende Sanitarie che produce in ‘cook and chill’  è proprio il centro di Boara Pisani di proprietà della Serenissima Ristorazione”. Anac ha a sua volta concluso: “L’intera struttura della gara risulta viziata sotto il profilo discrezionale e funzionale in quanto disposta in violazione del codice dei contratti pubblici e dei principi comunitari di libera concorrenza, partecipazione, proporzionalità e non discriminazione”.

Tra le prescrizioni dell’appalto c’era la “disponibilità del centro di cottura al momento della stipula del contratto e del relativo avvio del servizio”. Un requisito che sembrava perfetto per il gruppo vicentino Serenissima Ristorazione. I giudici amministrativi hanno appurato che “moltissime Aziende sanitarie erano dotate di centri di cottura interni ed utilizzavano sia il sistema produttivo dei pasti fresco-caldo, sia il sistema cook and chill, sia quello misto; l’unico centro di cottura esterno non di proprietà delle Aziende sanitarie che produce il cook and chill è proprio il Centro di Boara Pisanidi proprietà della Serenissima Ristorazione”.

Insomma secondo i giudici del Consiglio di Stato e l’Anac, i punteggi e le clausole che richiedevano l’utilizzo di cucine esterne e un sistema di preparazione basato sul raffreddamento dei cibi, ha di fatto portato a far vincere quel concorrente. La Serenissima ristorazione.

 

Alberto Speciale

 

(foto di copertina: credit FacilityNews.it)

 

 

http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/home/_RisultatoRicerca?id=338d519b0a77804225c2561bef8b7934&search=veneto

 

 

 

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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