Corte Costituzionale: carcere ai giornalisti, prorogata la trattazione di un anno per consentire al Parlamento di intervenire

 
 

La Corte costituzionale ha esaminato il 9 giugno le questioni sollevate dai Tribunali di
Salerno e di Bari sulla legittimità costituzionale della pena detentiva prevista in caso
di diffamazione a mezzo stampa, con riferimento, in particolare, all’articolo 21 della
Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

In attesa del deposito dell’ordinanza, previsto nelle prossime settimane, lUfficio stampa della Corte fa sapere che la Corte ha rilevato che la soluzione delle questioni richiede una complessa operazione di bilanciamento tra la libertà di manifestazione del pensiero e la tutela della reputazione della persona, diritti entrambi di importanza centrale nell’ordinamento costituzionale. Una rimodulazione di questo bilanciamento, ormai urgente alla luce delle indicazioni della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, spetta in primo luogo al legislatore.

Poiché sono attualmente pendenti in Parlamento vari progetti di legge in
materia, la Corte, nel rispetto della leale collaborazione istituzionale, ha deciso di
rinviare la trattazione delle questioni all’udienza pubblica del 22 giugno 2021, per
consentire alle Camere di intervenire con una nuova disciplina della materia.

In attesa della futura decisione della Corte, restano sospesi i procedimenti penali
nell’ambito dei quali sono state sollevate le questioni di legittimità discusse il giorno 9 giugno.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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