Convegno sul ritardo diagnostico in oncologia e conseguenze risarcitorie

 
 

Quanto incidono un errore o una diagnosi tardiva in oncologia nell’ottica risarcitoria e come quantificarli in termini di danno alla salute consistente nella riduzione delle aspettative di vita? Domande che costituiscono questioni di interesse multidisciplinare che coinvolgono nel loro sviluppo diversi profili professionali: se ne discuterà venerdì 24 ottobre, dalle 9 alle 18, alla Società Letteraria di Verona (Piazzetta Scalette Rubiani 1), al convegno “Il ritardo diagnostico in oncologia: aspetti clinici, medico legali e conseguenze risarcitorie” promosso dalla Camera Civile di Verona, dall’AVVIDASA e dall’Università degli Studi di Verona col patrocinio della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA). Il convegno si propone di affrontare il tema particolarmente complesso e attuale del ritardo diagnostico in oncologia, con l’obiettivo di offrire una riflessione integrata tra clinica, medicina legale e diritto.

Apertura dedicata alla diagnosi oncologica che evidenzierà la profonda eterogeneità che caratterizza le patologie tumorali. “La varietà biologica dei tumori – spiegano gli organizzatori – implica differenze sostanziali nei tempi di insorgenza, nella rapidità evolutiva, nelle prognosi e margini di curabilità e, appunto, si tratta di  diversità che condizionano in modo decisivo l’impatto di un eventuale ritardo nella diagnosi”.  Fondamentale, in questo focus, l’attenzione prestata all’importanza della diagnosi precoce nella riduzione della sopravvivenza libera da malattia, della progressione della malattia, nell’allungamento della sopravvivenza globale e nel miglioramento della qualità della vita.

Tematiche che saranno approfondite sul fronte del danno da ridotta aspettativa di vita, nel corso della seconda parte della mattinata. Apertura dedicata al rapporto tra il rischio latente e le modalità di liquidazione del danno: “Come quantificare la perdita di una possibilità di guarigione? – è una delle domande alla quali risponderà il magistrato secondo l’anticipazione fornita dagli organizzatori -. In che misura la perdita di una chance può costituire un danno giuridicamente rilevante e risarcibile?”

A seguire focus di medicina legale per approfondire la questione del rischio latente e le competenze del medico legale, cioè il danno “alla salute consistente nella riduzione delle aspettative di vita a seguito del ritardo nella diagnosi”, esprimendosi “sulla possibilità che, in assenza di errore, si sarebbe potuti giungere a una guarigione completa, a un prolungamento della vita o, quantomeno, a un miglioramento della fase terminale”. Centralità sarà fornita “all’analisi metodologica della valutazione medico-legale: tale giudizio – aggiungono gli organizzatori – può essere formulato secondo il criterio del ‘più probabile che non’, oppure occorre ricondurre la perdita subita nell’alveo del danno da perdita di chance?”. Un interrogativo, al centro della riflessione medico-legale, che si connetterà direttamente ai profili giuridici affrontati nella seconda parte della giornata.

Il pomeriggio sarà interamente dedicato alla presentazione e analisi di casi pratici di ritardo ed errore diagnostico in oncologia. Attraverso la presentazione di tre casi clinico-giuridici, analizzati da avvocati, oncologi e un medici legali, sarà possibile osservare l’applicazione concreta dei principi esaminati durante la mattinata. “Analisi – concludono gli organizzatori – che non si limiteranno alla ricostruzione tecnica del caso, ma affronteranno anche i profili etici, deontologici e giudiziari, con l’intento di offrire ai partecipanti una visione il più possibile completa e interprofessionale del problema”.