Contributi per la Rigenerazione urbana: pubblicato in G.U. il Bando. Manca la domanda

 
 

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM 21 gennaio 2021 recante l’assegnazione ai Comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Stanziati 150milioni per l’anno 2021.


Con il DPCM 21 gennaio 2021 (Gazzetta ufficiale n. 56 del 06-03-2021) è stato pubblicato il Bando che stabilisce le procedure di ammissione dei progetti e le modalità di presentazione delle domande da parte degli enti. Le istanze non potranno però essere presentate subito, occorrerà attendere attendere la determinazione del modulo della domanda che sarà definito successivamente con un altro decreto, entro 30 giorni.

Importanti le somme, totali 8,5 miliardi, destinate nel limite complessivo di 150 milioni di euro per l’anno 2021, di 250 milioni di euro per l’anno 2022, di 550 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e di 700 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.

Hanno facoltà di chiedere il contributo (art. 2) i Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, non capoluogo di provincia ed ai Comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana che abbiano prioritariamente la necessità di realizzare “interventi di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, che non siano integralmente finanziati da altri soggetti pubblici e/o privati”.

Ciascun Comune può fare richiesta di contributo per uno o più interventi nel limite massimo di: a) 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti; b) 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti; c) 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana.

I contributi sono concessi (art. 3) per singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, volti a ridurre i fenomeni di marginalizzazione, degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale attraverso interventi di: a) manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree; b) miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive; c) mobilità sostenibile.

Il decreto specifica che il finanziamento degli interventi “può essere finalizzato, oltre che per la realizzazione dell’opera, anche per le relative spese di progettazione esecutiva qualora siano comprese nel quadro economico dell’opera che si intende realizzare“. In tale ipotesi “nella domanda deve essere indicato, con separata evidenza, l’importo richiesto per i lavori e quello richiesto per la progettazione corrispondenti alle relative voci del quadro economico dell’opera”.

I Comuni sono tenuti a presentare le istanze (art. 4) per la concessione dei contributi entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, ovvero entro il 4 giugno. Tuttavia prima di farlo occorrerà attendere il modello di domanda che sarà pubblicato con Decreto del Ministero dell’interno – Direzione centrale della finanza locale, da adottare entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, il 5 aprile.

Una volta ottenuto il contributo, i Comuni devono affidare i lavori entro 15 mesi – 20 mesi per i lavori di importo superiore a 2,2 milioni di euro -.I Comuni che hanno chiesto il contributo sia per la realizzazione dell’intervento sia per la progettazione esecutiva avranno 12 mesi in più.

     Ricordo che con il Documento del Sindaco sulla “Pianificazione strategica ed operativa 2020-2022”, il Comune di Verona Verona cha colto la sfida di dare avvio prioritariamente al processo di recupero degli ambiti degradati della città consolidata, aprendo il processo di partecipazione e concertazione propedeutico alla formazione della Variante di riqualificazione urbana: Verona 2030.

La Variante 29 promette di connettere le finalità di contenimento del consumo di suolo con quelle della rigenerazione e riqualificazione dei tessuti della città esistente.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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