Consiglio di Stato, respinta l’Ordinanza del Sindaco ‘contro l’uso della plastica’

 
 

Il Consiglio di Stato, Sezione IV, con la Sentenza n. 4174 del 31 maggio 2021 accoglie il ricorso contro l’Ordinanza del Sindaco di Teramo che, nell’anno 2020, ha vietato la commercializzazione di prodotti in plastica monouso non biodegradabili o compostabili.


Il Consiglio di Stato, Sezione IV, con Sentenza n. 4174 del 31 maggio 2021, ha dichiarato illegittima l’Ordinanza del Sindaco di Teramo che, nell’anno 2020, ha vietato la commercializzazione di prodotti in plastica monouso non biodegradabili o compostabili perché la direttiva 2019/904/Ue è in corso di recepimento e prevede la riduzione graduale per alcuni prodotti.

Hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato, contro il Comune di Teramo ed il Ministero dell’interno (dichiarato il difetto di legittimazione passiva da parte del Consiglio di Stato), la Federazione Gomma Plastica e la società ISAP Packaging Spa per ottenere la riforma della sentenza del TAR per l’Abruzzo, sez. I, 12 marzo 2020 n. 109, che ha dichiarato inammissibile il ricorso.

Per i giudici la legittimità dell’ordinanza sindacale impugnata è fondata nei termini che seguono.

Per il Consiglio di Stato «non è pertinente alla fattispecie l’art. 54 del D.lgs. 267/2000 tantomeno il richiamo fatto dalla parte appellante, per vero non contenuto nell’ordinanza impugnata, all’art. 191 D.lgs. 152/2006, perché non si sta trattando di una speciale modalità di gestione dei rifiuti, ma di un intervento che, nelle intenzioni, vorrebbe evitare alla radice che un certo tipo di rifiuto venga in esistenza. La legittimità dell’ordinanza impugnata va valutata in base all’art. 50 D.lgs. 267/2000».

Sotto questo profilo, secondo costante giurisprudenza, «ogni provvedimento contingibile e urgente emanato dal Sindaco presuppone una situazione straordinaria, tendenzialmente temporanea, non fronteggiabile con mezzi ordinari fermo che le ordinanze di questo tipo non possono avere carattere creativo».

Per i giudici nel caso di specie questi presupposti non sussistono perché «la stessa ordinanza non rappresenta affatto una situazione in qualche modo fuori controllo o avente carattere di straordinarietà, ma vuole produrre, in buona sostanza, un mutamento delle abitudini di consumo dei cittadini che si ritiene utile in prospettiva futura».

Sotto questo profilo però, si legge nella sentenza, i mezzi ordinari per raggiungere questo fine già esistono, e sono rappresentati dalla normativa di settore e in primo luogo dall’articolo 226-quater del D.lgs. 152/2006, che prevede un regime volontario e sperimentale, in vigore fino al 2023 e dalla direttiva 2019/904/Ue che deve essere attuata entro il 3 luglio 2021 e che non dispone un repentino divieto di commercializzazione dei prodotti , ma un loro graduale abbandono. Il Collegio pertanto nella Sentenza afferma il principio secondo cui la normativa europea propone «non un repentino divieto di commercializzazione dei prodotti in esame, ma un loro abbandono graduale, che consenta di salvaguardare anche le ragioni economiche dei produttori, e va quindi in senso opposto a quello dell’ordinanza».

Le motivazioni del Comune di Teramo evidenziavano che l’Ordinanza risponde a un problema attuale «in proiezione dell’entrata in vigore della nuova diretta europea» intervenendo «a valle del problema» cioè l’uso dei prodotti. Mentre la direttiva, come affermato dai giudici,  si occupa degli «interventi a monte» cioè sul ciclo produttivo.

In conclusione, l’appello è stato accolto e l’ordinanza annullata.

Simile situazione si ritrova anche a Verona, il quale con Ordinanza sindacale n. 69 del 27.09.2019 (qui notizia Polizia locale) ha disposto che a partire dal 28 marzo 2020 sul territorio comunale sia vietato utilizzare e distribuire materiali di plastica monouso per la somministrazione a qualsiasi titolo di alimenti e bevande.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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