Confagricoltura: Lupi, bene il voto del Parlamento Ue sul loro contenimento

 
 

Negli ultimi anni il numero dei lupi nell’Ue è aumentato in maniera significativa, fino ad arrivare nel 2022 a 19.000 esemplari. E la popolazione può crescere esponenzialmente di circa il 30 per cento all’anno. Anche l’impatto negativo degli attacchi al bestiame è in aumento e perciò bisogna affrontare i conflitti di coesistenza: prevenendo, mitigando e compensando i danni. Così recita la risoluzione sui grandi carnivori votata ieri dal Parlamento europeo, che Confagricoltura Verona accoglie con grande soddisfazione come un importante passo in avanti, che pone finalmente attenzione al tema dell’espansione incontrollata dei predatori, in particolare in montagna.

Per la prima volta il Parlamento europeo si esprime sull’argomento, riconoscendo un problema di coesistenza con i grandi carnivori, che andrà monitorato sulla base di dati scientifici. Nella risoluzione, approvata con 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni, si invitano gli Stati membri e la Commissione Ue ad assistere le regioni che si trovano ad affrontare problemi di coesistenza con i predatori, a rivalutare le strategie in materia di gestione del lupo e a tutelare gli allevamenti delle aree montane, dato che i sistemi tradizionali di pascolo e alpeggio sono particolarmente vulnerabili ai crescenti attacchi. Non solo. Si sottolinea, inoltre, che lo stato di conservazione del lupo, a livello paneuropeo, giustifica un allentamento dello stato di protezione e, di conseguenza, il declassamento del lupo da specie “strettamente” protetta a specie “semplicemente” protetta. Un passaggio che apre le porte a una revisione delle normative che impediscono l’abbattimento di lupi e orsi.

“E’ un provvedimento che attendevamo da parecchio tempo, tanto che da anni chiediamo misure diverse per tutelare i nostri allevamenti della Lessinia – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Ormai non ci speravamo neanche più: eravamo rassegnati all’idea che gli allevatori fossero costretti ad abbandonare le attività in montagna, di fronte a una politica poco attenta. Per fortuna, dopo aver incessantemente alzato la voce, siamo arrivati a un primo risultato, che ora va seguito da azioni concrete, a livello nazionale, mirate a contenere la popolazione dei grandi carnivori. Ricordo che l’anno scorso, in Lessinia, sono stati registrati 108 attacchi di lupi, con 213 animali uccisi. Con predazioni anche vicino alle case, che mettono in apprensione agricoltori e abitanti”.

In Austria il numero di capi di bestiame uccisi dai lupi è aumentato del 230%, toccando nel 2021 le 680 unità; in Francia, nel 2020, il numero di capi uccisi è stato pari a 11.849, mentre in Germania sono stati 3.959 in Germania, 616 in Cechia, 139 in Belgio e 98 in Alto Adige. In Veneto, dal 2017 al 2020, le predazioni registrate nelle province di Verona, Vicenza, Belluno e Treviso sono state 868. A livello regionale Confagricoltura ha portato più volte la questione all’attenzione sia della politica locale che dei parlamentari europei, evidenziando come l’eccessiva presenza dei grandi carnivori, in particolari lupi, abbia causato attacchi sempre più frequenti alle greggi e agli allevamenti, procurando ingenti danni economici alle aziende agricole e pericolo per le comunità dei territori montani.

 
 

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