Con ‘Verona Solidale” è tutto più…”#Buonooo”; l’idea di Comune e ConfCommercio

 
 

Il progetto “Verona Solidale“, attraverso il quale Comune e Diocesi coinvolgono le istituzioni per azioni a sostegno dei cittadini in difficoltà economica, genera le prime azioni concrete.

Si tratta di aiuti e sostegni, ma anche iniziative e progetti, che hanno come obiettivo di non lasciare indietro nessuna delle categorie o delle famiglie a cui l’emergenza sanitaria ha tolto il lavoro, situazioni destinate a aumentare quando cesseranno gli indennizzi e le casse integrazioni.
Le prime azioni sono state illustrare ieri in municipio, insieme ai dati elaborati da Confcommercio Verona che fotografano una crisi del settore terziario per città e provincia senza paragoni.

A sostegno di tali attività, Comune e Confcommercio hanno lanciato la doppia iniziativa del ‘Buono ristorante‘, un gesto collettivo di solidarietà molto importante per i ristoratori che potranno contare sulla liquidità indispensabile per organizzare la riapertura dell’attività. Il Comune stanzierà alcune centinaia di migliaia di euro per l’emissione di ‘Buoni ristorante’ destinati a famiglie e cittadini in particolare difficoltà economica.
La platea è quella dei veronesi con i requisiti richiesti per l’assegnazione del Buono spesa, famiglie numerose, cittadini che hanno perso il lavoro o con minore capacità di reddito. Il coupon pagato dal Comune permetterà a tante famiglie, che diversamente non potrebbero permetterselo, di uscire per un pranzo o una cena con i propri bambini, nei locali, pizzerie e ristoranti della città che parteciperanno all’iniziativa. Per tutti i veronesi, che invece vogliono essere solidali con il locale in cui vanno di solito , da oggi è possibile aderire alla proposta di Confcommercio ‘Ci rivediamo presto’, che permette di acquistare in anticipo il proprio pranzo o la propria cena in uno degli esercizi cittadini ma anche della provincia, con la possibilità di consumarlo successivamente. Un buono da spendere quando si desidera.

Numeri che parlano da soli – commenta il sindaco Federico Sboarina e che purtroppo raccontano la più grave crisi economica della nostra città dal Dopoguerra ad oggi. E’ evidente in questa situazione gli aiuti locali non sono sufficienti, servono misure statali importanti per rimettere in piedi le nostre imprese o per lo meno dare loro gli strumenti per ripartire. Come Amministrazione ci siamo dati due obiettivi, che vanno nella direzione di aiutare concretamente queste categorie di lavoratori. Il primo, dare tutto il supporto possibile per attraversare questo momento difficile, e lo stiamo facendo nel concreto con le numerose misure messe in campo, interventi extra e trasversali del valore di 5 milioni di euro. Il secondo, è garantire che gli asset strategici del nostro territorio, da cui dipende buona parte della tenuta della nostra economia, continuino ad essere generatori di ricchezza e produttività, come prima e se, possibile, anche di più. A questo servono i 20 milioni del Comune per gli aumenti di capitale”.
In merito al ‘buono ristorante’ Sboarina commenta: “Ci sono famiglie che oggi non possono permettersi di mangiare fuori casa, questa misura è un piccolo gesto che vuole restituire dignità ai cittadini più in difficoltà, in particolare alla famiglie con bambini”.

Non nascondo lo scoraggiamento e il malessere di fronte a questi numeri – ha detto Paolo Arena, presidente di ConfCommercio-. A fronte di alcuni comparti dell’economia italiana che non solo stanno reggendo alla crisi economica ma addirittura nel 2020 hanno incrementato la loro produzione, il settore del terziario è fermo. In questo anno di pandemia, gli unici che non hanno lavorato siamo noi, e gli aiuti arrivati sino ad ora non coprono minimamente le perdite subite. Con le riaperture possiamo sperare finalmente in una vera ripartenza delle nostre imprese, tuttavia servirà del tempo e gli esercenti hanno bisogno di ossigeno per riaprire i locali. L’iniziativa lanciata da Confcommercio ha proprio questo obiettivo, anticipare un po’ di liquidità ai ristoratori con l’acquisto di un buono che andremo a consumare prossimamente. Un gesto semplice ma di grande responsabilità sociale. Serve un gioco di squadra con interventi a leva che rilancino l’economia; la luce si inizia a intravvedere ma la situazione resta drammatica per commercio, turismo e servizi”.

 
 

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