Comune Verona: prorogata Ordinanza divieto prodotti fitosanitari ad azione erbicida. Manca il coraggio di un Regolamento?

 
 

I prodotti di sintesi chimica usati in agricoltura e per la gestione del verde costituiscono un reale problema sanitario ed ambientale sul quale la popolazione ha sviluppato negli ultimi anni una attenzione molto elevata.

Torno a parlare dei prodotti fitosanitari, del loro utilizzo e del perdurare della mancanza, da parte del Comune di Verona, di un apposito Regolamento per un loro corretto impiego delegando la trattazione per mezzo di mere Ordinanze Sindacali (qui precedente articolo) nonostante le bozze di Regolamento fornite dalla Regione Veneto.

A 5 anni dall’entrata in vigore del Piano d’azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), di cui al Decreto interministeriale del 22 gennaio 2014, il documento che detta le misure e le modalità di applicazione della Direttiva Europea sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari 2009/128/CE e del D. Lgs. 150/2012, è arrivato il momento di procedere con la sua revisione.

Una revisione che dovrà tenere conto delle criticità emerse durante la fase applicativa soprattutto dopo le segnalazioni giunte da Bruxelles a seguito della visita conoscitiva della Commissione europea avvenuta nel maggio 2018. La richiesta più pressante di Bruxelles è stata quella di individuare “indicatori” che possano misurare l’efficacia delle azioni di riduzione dell’inquinamento messe in campo con il PAN. Occorrerà quindi dimostrare, con i numeri, l’aumento delle superfici condotte con tecniche sostenibili (agricoltura integrata e biologica), la riduzione dell’uso dei fitofarmaci (in particolare, delle sostanze candidate alla sostituzione e di quelle pericolose prioritarie), l’aumento del numero di patentini rilasciati, l’aumento delle superfici per le quali viene tenuto il registro elettronico dei trattamenti, etc.

La bozza del nuovo documento che regolamenterà l’uso sostenibile nel quinquennio 2020-2024 è stata già presentata, da parte del comitato tecnico scientifico, per la fase della consultazione pubblica durante la quale potevano essere inviate, quindi, proposte di integrazione/modifica del testo, e si è conclusa il 15 ottobre 2019.

Tutti i contributi pervenuti saranno sottoposti al parere della Conferenza Stato-Regioni ai fini della stesura definitiva del nuovo Piano d’Azione Nazionale che verrà successivamente inviato alla Commissione europea.

In diverse aree del Veneto, come in altre parti d’Italia, il modello di urbanizzazione diffusa, ha portato ad una stretta compenetrazione tra campagna e zone residenziali. In alcuni casi, in aree caratterizzate da coltivazioni di pregio, come viticoltura, frutticoltura od orticoltura, i comuni hanno dovuto adottare specifiche norme, all’interno dei Regolamenti di Polizia Locale, per rispondere alle richieste dei cittadini preoccupati dall’uso dei prodotti fitosanitari in prossimità delle abitazioni.

Anche la Regione del Veneto è intervenuta più volte in tale settore nel corso degli anni, sia con azioni formative-informative che con specifiche indicazioni normative. Una prima indicazione sull’uso sostenibile dei fitofarmaci la Regione del Veneto l’aveva pubblicata addirittura prima del recepimento nazionale della Direttiva 128/2009 CE, con la DGR 1379/2012, ed aveva inviato a tutte le amministrazioni comunali gli “Indirizzi regionali per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari” unitamente ad una proposta di Regolamento, in linea con quanto previsto dalla Direttiva europea n. 128 del 2009.

Successivamente la DGR 1379/2012 è stata aggiornata con la DGR 1262/2016 che ha approvato gli  “Indirizzi regionali per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari”, la “proposta di regolamentazione comunale sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” e un “protocollo tecnico per l’uso dei prodotti fitosanitari ad azione fungicida, insetticida o acaricida nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”. Tra gli allegati della DGRV 1262/2016 vi è, per le Amministrazioni Locali, una proposta di: Regolamento comunale sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.

Il provvedimento si rifà costantemente al Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), che prevede che “le Regioni e le Province Autonome possono predisporre linee di indirizzo relativamente all’utilizzo dei prodotti fitosanitari……e le autorità locali competenti…. adottano i provvedimenti necessari per la gestione del verde urbano e/o ad uso della popolazione, relativamente all’utilizzo dei prodotti fitosanitari ”.

Tra gli allegati (il B) della DGRV 1262/2016 vi è, per le Amministrazioni Locali, una proposta di: Regolamento comunale sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili. L’allegato (B) costituisce un vero e proprio regolamento tipo a beneficio dei Comuni, con descrizioni dei passaggi fondamentali per eliminare o quantomeno ridurre al minimo i rischi da pesticidi prioritariamente in ambiente urbano e nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.

Nonostante i tanti “assist” forniti dalla legislazione nazionale e regionale per la predisposizione di adeguati specifici Regolamenti, ad oggi, il Comune di Verona non ha ancora adottato un “Regolamento sull’impiego nel territorio comunale di prodotti fitosanitari” a nulla rilevando le 1.241 aziende agricole (4,67% del totale imprese attive di Verona) censite alla data del 31/12/2017 (Fonte CCIAA Verona). In tal senso infatti la regolamentazione dell’impiego dei prodotti fitosanitari in ambito agricolo sul territorio comunale è demandata con l’Ordinanza sindacale n. 26 dell’8 aprile 2009. Mentre l’utilizzo dei prodotti fitosanitari ad azione erbicida nelle aree pubbliche o aperte al pubblico e frequentate da gruppi vulnerabili è regolata dall’Ordinanza sindacale n. 23 del 13 aprile 2018.

Proprio quest’ultima è stata posta in proroga attraverso una ulteriore Ordinanza Sindacale, la n. 87 del 20 dicembre 2019, pubblicata il giorno 23. 

Nel testo della nuova Ordinanza si legge che il Sindaco Federico Sboarina, “preso atto che il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) di cui al Decreto interministeriale del 22 gennaio 2014 è in fase di revisione nazionale essendo scaduto il 12/01/2019 e che pertanto il regolamento comunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari dovrà tener conto delle nuove direttive del PAN, nelle more della prevista prossima approvazione del nuovo PAN e della redazione da parte dell’Amministrazione comunale del relativo regolamento, dispone di prorogare fino al 31/12/2020 o all’eventuale data anteriore di approvazione del Regolamento in materia, l’ordinanza n. 23 del 13 aprile 2018″.

Diverso è invece quanto è stato realizzato dal Comune di San Pietro in Cariano (258 aziende agricole), capofila, con Negrar (424), Marano (221), Fumane (168), Sant’Ambrogio (112) e Pescantina (201) i quali condividono la proposta unitaria del “Regolamento di polizia rurale per l’impiego nel territorio comunale dei fitofarmaci”.

Si consideri infine che il Comune di Bussolengo ha approvato il “Regolamento comunale sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” con Deliberazione n. 2 del 24.01.2019, ovvero due giorni dopo la scadenza quinquennale del PAN.

Forse mi sarei aspettato maggior coraggio da Parte del Comune di Verona nell’approcciare i prodotti di sintesi chimica usati in agricoltura e per la gestione del verde i quali costituiscono un reale problema sanitario ed ambientale a cui la popolazione ha sviluppato negli anni costantemente una attenzione molto elevata. Non abbastanza evidentemente, probabilmente il “peso” dei rappresentanti del comparto agricolo è più significativo, anche da un punto di vista di ritorno elettorale.

Si consideri inoltre che a quest’ultimi, non è piaciuta l’impostazione data alla bozza del nuovo documento che regolamenterà l’uso sostenibile nel quinquennio, che demonizza i fitofarmaci (chiamati “pesticidi”) e non tiene in alcun conto della loro importanza nella difesa in agricoltura, ancor più oggi con le problematiche emergenti a causa del cambiamento climatico. A preoccupare, poi, sono i diversi nuovi adempimenti per le imprese agricole, ad esempio le distanze da mantenere dalle abitazioni (50 metri) e dalle aree frequentate dalla popolazione (anche dalle piste ciclabili), gli obblighi verso le aziende confinanti, le specifiche tecniche imposte per i trattamenti, etc. La preoccupazione del comparto agricolo sale ulteriormente se si considera infine che uno degli obiettivi del PAN vuole essere quello di aumentare del 60% (rispetto al 2017) la SAU destinata all’agricoltura biologica in Italia. Insomma, la “bozza” del PAN sembra molto più rivolto all’obiettivo della sostenibilità ambientale più che a quello della sostenibilità economica delle imprese agricole.

Difficile pensare che qualcuno dell’attuale amministrazione comunale si prenda la responsabilità di approvare un regolamento molto stringente nei confronti degli utilizzatori di prodotti fitosanitari senza avere prima ottenuto l’avvallo normativo nazionale ed europeo. Altri però lo hanno già fatto.

Alberto Speciale

(Foto di copertina, Alberto Speciale: Via dei “Fossi” Montorio, Verona)

 

 

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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