Cocaina nascosta in auto, nei guai un giovane marocchino

 
 

Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Peschiera del Garda, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti E.J.A., un ventiseienne di origini marocchine e residente nella provincia di Verona, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.
I fatti si sono svolti a Bussolengo lungo la via Catullo, quando il giovane marocchino, alla vista della pattuglia dei Carabinieri, tentava di allontanarsi repentinamente a bordo del suo furgoncino. Tale comportamento sospetto attirava l’attenzione dei militari che procedevano pertanto a fermarlo immediatamente per poi sottoporlo a controllo. Il sospetto che E.J.A avesse qualcosa da nascondere, aumentava proprio in quel frangente poiché lo stesso manifestava una certa insofferenza, continuando a guardare nervosamente verso il proprio mezzo. A quel punto, i Carabinieri decidevano di procedere alla perquisizione del fermato e del suo mezzo che dava conferma alle sensazioni dei militari, i quali rinvenivano ben dodici dosi di cocaina confezionate con il cellophane, per un peso complessivo di circa 6 grammi, e la somma di € 420,00 di cui E.J.A. non sapeva spiegare la provenienza, pertanto, ritenendola frutto dell’attività di spaccio, veniva sequestrata insieme allo stupefacente. Ciò posto, l’uomo veniva dichiarato in arresto e quindi accompagnato presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Peschiera del Garda per la redazione dei relativi atti.

Il Pubblico Ministero di turno alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, informato dell’arresto, disponeva che il giovane venisse condotto presso la propria abitazione a Sona (VR) per permanervi agli arresti domiciliari sino alla celebrazione del processo per direttissima, fissato per le 11.00 di oggi. Dopo la convalida dell’arresto, il rito si concludeva con l’accoglimento della richiesta dei “termini a difesa” avanzata dal legale ed il conseguente rinvio dell’udienza al mese successivo. E.J.A. veniva quindi rimesso in libertà ma con l’obbligo, come misura cautelare, di presentazione alla polizia giudiziaria.

 
 

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