Chiesto il ripristino del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane

 
 

Su proposta di capigruppo e consiglieri di maggioranza con primo firmatario il consigliere Pd Verona Michele Bresaola, il Consiglio comunale di Verona ha approvato un ordine del giorno che chiede a Parlamento e Governo il ripristino o comunque il rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane istituito con Legge finanziaria 2019, che l’attuale manovra di Bilancio del Governo Meloni prevede di tagliare per la somma residua di 94 milioni di euro.

Si tratta di soldi pensati per i Comuni e finalizzati allo sviluppo della mobilità ciclistica su scala comunale. La Legge finanziaria 2021 aveva infatti specificatamente destinato tali risorse (50 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2022, 2023 e 2024) al cofinanziamento – nella misura del 50% – di progetti presentati da Comuni o Unioni di Comuni riguardanti i collegamenti ciclabili; la messa in sicurezza di strade attraverso interventi di moderazione del traffico come le zone 30; la realizzazione di aree sosta per biciclette, delle case avanzate e delle corsie ciclabili.

“Tale taglio – rileva Michele Bresaola, consigliere comunale Pd Verona – minaccia di impattare molto pesantemente sullo stesso biciplan comunale, imperniato su un mix di interventi di moderazione del traffico attraverso, per l’appunto, l’istituzione di zone 30, e l’ampliamento o completamento della rete di piste ciclabili esistente”.

“Si tratterebbe di un enorme e grave passo indietro che la nostra città non potrebbe assolutamente permettersi – conclude Bresaola -. Sulla stessa scia ci sono le richieste di decine e decine di Comuni italiani tra cui Bologna, Milano, Torino, Genova, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e molti altri”.

 
 

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