Check-up completo per Castel San Felice; in azione geologi, ingegneri e architetti

 
 

A Castel San Felice un team di esperti ha dato il via al primo vero check-up della cinta magistrale di Verona, patrimonio mondiale Unesco.

Un progetto pilota, mai messo in atto prima, per una diagnosi approfondita dello stato di conservazione delle mura.
A partire da oggi, geologi, ingegneri, architetti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia studieranno il tratto di 300 metri che sale fin sulla sommità delle Torricelle.

E, tra un anno circa, consegneranno all’Amministrazione comunale una lista di buone pratiche, consigli e interventi concreti per la manutenzione, conservazione e valorizzazione delle mura che potranno essere poi messi in atto su tutta la cinta magistrale.
Una consulenza tecnico scientifica avviata grazie ad un accordo stipulato tra il Comune di Verona e l’Università di Pavia.

Questa mattina i tecnici erano già in sopralluogo, pronti ad iniziare.
Ognuno per la parte di competenza. Da Francesco Zucca, geologo che si occupa della base che supporta il sistema murario, a Massimo Setti, geologo specialista di petrografica, in grado di studiare l’alterazione delle pietre.
C’è chi, invece, come Marco Morandotti approfondirà le tecniche costruttive, mentre Paolo Venini monitorerà la risposta statica delle mura.
Verrà realizzato anche un modello in 3D per suggerire eventuali metodi di ripristino della dinamicità.

Infine Giovanni Minutoli, esperto in restauro, scenderà in campo per la conservazione complessiva. A guidare l’equipe, il responsabile del progetto Sandro Parrinello, direttore del laboratorio del Dipartimento di Pavia.
Presente anche l’assessore ai Rapporti con l’Unesco Francesca Toffali. “Esperti e studiosi saranno al lavoro per circa un anno in uno dei punti più critici della nostra cinta magistrale – ha spiegato Toffali -. Un lavoro interdisciplinare mai fatto prima per analizzare lo stato di conservazione delle nostre mura, per le quali, da vent’anni, Verona è patrimonio mondiale Unesco. Iniziamo con questo progetto per capire di cosa necessitano le mura, per poi, assieme alla Soprintendenza, verificare quali sono gli interventi da mettere in atto. Un’attività, quella che inizia stamattina, propedeutica alla sistemazione e valorizzazione dell’intera cinta muraria”.

 
 

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