Una cena per Amatrice e la sua scuola elementare

 
 

Si mantiene caldo il piatto della solidarietà per Amatrice: facile metafora culinaria, per sottolineare come la sollecitudine nei confronti dei terremotati non si è esaurita sull’onda dell’emotività del tragico momento, ma continua: martedì 11 si è tenuta una serata sold out nel ristorante universitario San Francesco, intitolata “Una cena per Amatrice”, nata da un’idea del prof. Mario Pezzotti – delegato alla ricerca dell’Università di Verona – in collaborazione con i padroni di casa dell’Esu Verona e Markas, società che ne gestisce il servizio ristorativo. La cena ha raccolto fondi per le popolazioni colpite dal recente sisma, grazie ad una prenotazione al prezzo simbolico di 5 euro per gli studenti e di 15 euro per i non studenti; menu d’obbligo bucatini all’amatriciana e porchetta, piatti realizzati con le materie prime provenienti dalle zone terremotate (pasta giunta tramite l’azienda SamaFrutta di Pescantina): un totale di 165 kg di derrate alimentari, fatte arrivare e finanziate direttamente da ESU. Al vino ci hanno pensato Le Famiglie dell’Amarone d’Arte, rappresentate nella serata da Tiziano Castagnedi della Tenuta Sant’Antonio.

Nei panni inediti di personale di sala per gli oltre 350 ospiti, il direttore dell’Esu Gabriele Verza, il rettore dell’Università Nicola Sartor e lo stesso Pezzotti che, supportati da alcuni amministrativi e dipendenti dell’università, hanno impiattato e servito.

Una serata affollata e animata, che si è tradotta in un ricavato di circa 5.000 euro, a cui si sono aggiunti gli stipendi della serata che i dipendenti di Markas hanno deciso di offrire alla causa. Il tutto verrà totalmente versato al Comune di Amatrice, sul conto corrente del progetto “Adotta un’opera”; nello specifico, gli organizzatori hanno deciso di destinare la donazione alla scuola elementare di Amatrice.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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