C’è il rischio di infiltrazioni mafiose alle Olimpiadi invernali? Se ne parla in Gran Guardia

 
 

Martedì 7 febbraio, alle 17 ad ingresso gratuito, si terrà in Gran Guardia il convegno “Il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nella realizzazione di opere pubbliche collegate alle Olimpiadi Milano Cortina 2026”, prima tappa di un percorso partecipato per i cittadini e le amministrazioni organizzato dall’Associazione “Libera contro le mafie” unitamente a CIPRA, Italia Nostra, Legambiente Onlus, Mountain Wilderness Italia, WWF Italia e patrocinato dal Comune di Verona.

L’evento si inserisce all’interno del progetto “Staffetta Olimpiadi Milano – Cortina 2026”, un programma di cinque incontri in altrettante località, tra cui Belluno e Cortina, che si svolgeranno nei mesi di febbraio e marzo il cui intento è informare i cittadini nei vari territori sui possibili rischi e impatti connessi ai grandi eventi.

Il tema che sarà trattato a Verona verte sul rischio di presenza della criminalità organizzata, in vista anche della “XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, che sarà celebrata il prossimo 21 marzo a Milano.

Relatori saranno Nicoletta Parisi, professore ordinario f.r. di diritto internazionale dell’Università di Catania e già membro del Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC, e il giornalista e direttore del Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata del Veneto Gianni Belloni.

“Il patrocinio che il Comune ha dato al convegno di ‘Libera contro le mafie’ – spiega l’assessora alla Legalità e Trasparenza Stefania Zivelonghi – si colloca all’interno di una serie di iniziative con le quali l’Amministrazione è fortemente tesa a valorizzare tutto quanto contribuisce a creare nella cittadinanza la consapevolezza dei rischi e delle misure di prevenzione rispetto all’infiltrazione della criminalità nelle grandi opere e nell’economia sana. Inoltre è da segnalare di particolare pregio la qualità della relatrice professoressa Nicoletta Parisi, che è stata una delle principali artefici della normativa Whistleblowing”.

 
 

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