Catullo e Montichiari alla deriva

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Nel prossimo settembre il matrimonio SAVE – Catullo compie 7 anni di guai, e forse non durerà, visto che nessuna promessa d’investimento è stata mantenuta. Alla crisi acuta ante Covid dello scalo si è sommata quella post Covid. Lo scalo di Verona è l’eccezione negativa degli aeroporti del Nord Italia per il fatto di non avere una infrastruttura adeguata per il grande e ricco mercato del nord-est. Lo scalo di Brescia risulta essere ancor più abbandonato e senza strategia al punto tale che si starebbe decidendo di trasformare il terminal passeggeri in un magazzino merci.

Se quello dei corrieri espresso è un asset su cui puntare è possibile che SAVE, o meglio Catullo, non abbia i necessari capitali per realizzare un magazzino per gestire l’incremento di merce dei corrieri espresso (Amazon e DHL in testa). Ma Save non era entrata nel Catullo per rilanciare soprattutto Montichiari? A 20 anni dalla nascita Montichiari (investimenti statali, 70 milioni per la sua realizzazione e risorse pubbliche con la Provincia di BS e le Camere di Commercio, il tutto solo per pagare i disavanzi di gestione da 8 milioni l’anno in media e ancora non si vedono prospettive di crescita. C’è più di un’ombra di danno erariale all’orizzonte e si addensano nubi molto scure. Come sia possibile riconvertire il terminal passeggeri a Montichiari senza ucciderlo definitivamente è una domanda che poniamo al socio di SAVE, e ai soci del territorio. Per uno scalo vivere solo di corrieri espresso non è possibile. Questa la beffa, mentre il danno per le popolazioni circostanti sarebbe quello di avere oltre che un territorio massacrato e inquinato da cave e capannoni anche il rumore. Neppure solo diurno ma soprattutto notturno. Come è noto il rumore dei voli notturni è valutato in 10 volte quello diurno.


L’idea di trasformare un edificio nato terminal passeggeri in un deposito merci non sarebbe ottimale neppure operativamente perché non ci sono le altezze. Un edificio cargo di solito può arrivare ai 20/30 metri di altezza per posizionare le scaffalature per le merci da stoccare. Il terminal di Brescia arriva a 2.5 metri con volumi e spazi limitatissimi. Oggi un magazzino costa 4/500 euro a mq e le tensostrutture costano ancora di meno. Catullo è proprio alla canna del gas.
Non aver messo a gara internazionale nel 2013 Catullo e Montichiari, avendoli consegnati a SAVE nel 2014, è stato deleterio ed è arrivato il momento di girare pagina con il divorzio da SAVE.

Dario Balotta presidente ONLIT
Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni infrastrutture e Trasporti

 

 
 

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