Catullo, Bozza promuove SAVE, Croce no

 
 

Condivido le parole del Presidente di Confindustria Michele Bauli che promuove l’operato di Save e auspica che si possa confermare lo schema della partnership tra soci pubblici e privati. Verona deve rimanere saldamente ancorata al sistema aeroportuale regionale veneto per non soccombere a quello lombardo. Torno a ricordare che Save ha salvato l’aeroporto, che era a un passo dal fallimento e in questi anni lo ha risanato. Attaccarla pretestuosamente significa costruirsi un comodo alibi per giustificare l’immobilismo, in questi anni, di una parte dei soci pubblici”.

Alberto Bozza, consigliere regionale di Forza Italia, promuove l’operato di Save e sprona il socio pubblico a delineare la strategia economico-industriale per il Catullo.

“Comprendo invece le preoccupazioni non pregiudiziali del Presidente di Apindustria Della Bella sul possibile disinteresse di Save a investire in futuro, ma per evitare questa situazione occorre che siano proprio i soci pubblici veronesi – e in particolare il Comune di Verona – a delineare una strategia economico-industriale chiara sull’identità dello scalo, in termini di voli e target di visitatori, legandoli anche a un turismo di qualità e alle caratteristiche del nostro tessuto produttivo”. Non solo, prosegue Bozza: “È necessario segnare anche un cambio di passo sul piano finanziario, così da rafforzare proprio la compagine pubblica veronese nella governance dell’aeroporto, magari coinvolgendo enti privati della città che storicamente hanno sempre operato con ampio respiro”. “In questo scenario – sottolinea Bozza – sarà la stessa Save, da società privata qual è, ad avere interesse a investire”. 

Bozza fa presente che sul Catullo invece “si è perso tempo, in questi anni si è perseverato nel temporeggiare con continue proroghe dei patti parasociali, rimandando ogni volta il tema dirimente degli investimenti. Chi oggi amministra la città è venuto meno a una sua prerogativa politica e a una sua precisa responsabilità, quella di creare una cabina di regia tra i soci pubblici per rafforzare Verona all’interno del board del Catullo”.

Di opinione opposta il Leader di Prima Verona l’ex presidente di Agsm avv. Michele Croce che commenta così le vicissitudini dell’Aeroporto Catullo, gestito da Save dal 2014.

“Anche tralasciando l’ultimo disgraziato anno segnato dal Covid, i numeri ci dicono che dal 2014, da quando cioè SAVE è entrata nel sistema aeroporti del Garda (Villafranca e Montichiari), gli scali di Bologna, Bergamo, Treviso e Venezia sono cresciuti in modo esponenziale. Verona no.

Nessun investimento per il rilancio del Catullo e neppure per Montichiari.

Quanto alla struttura, l’aeroporto di Verona è considerato uno dei peggiori d’Europa.

Questi dati, semplici ed inconfutabili, ci dicono che occorre cambiare e subito. Senza acrimonia, ma neppure senza nascondere il fatto oggettivo che il socio privato SAVE in questi 7 anni ha deciso di non investire sugli scali di Villafranca e Montichiari, portando via voli e attività in favore degli scali di Venezia e Treviso.

Decisione legittima di un privato che ha deciso di puntare su altri asset, ma che non fa gli interessi del territorio di Verona e del Garda.

Quindi, si finisca la triste telenovela del non-decidere con il rinvio sistematico del patto di sindacato con Save, si sciolga il rapporto e si scelga con gara internazionale il migliore investitore per il sistema aeroportuale del Garda, in grado di soddisfare le esigenze del nostro territorio.”

 
 

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