Caso Compago, fuoco tra minoranze. Rossi: “Tosi, a Roma con Meloni, a Verona con Tommasi”

 
 

Flavio Tosi, deputato di Forza Italia e consigliere comunale, torna sulla vicenda Compago che riguarda i vertici di Agsm-Aim e in particolar modo il presidente Casali e la consigliera Francesca Vanzo. Tosi ricorda che “Casali è stato nominato dall’ex Sindaco Sboarina, ed è espressione della vecchia maggioranza. Ed è Casali che ha attribuito i poteri di consigliere delegato del Cda all’ingegner Quaglino, che non viene da Marte, sebbene ora Casali lo disconosca a seguito di una guerra interna che forse si è scatenata per alcuni tentativi di assunzione dei soliti amici degli amici che Quaglino ha stoppato”. Tuttavia, dice Tosi, “ci sono alcune verità incontrovertibili: il Cda presieduto da Casali e con Casali presente ha ascoltato, accettato e avallato l’operazione Compago in ben quattro sedute, il 12 luglio, il 14 luglio, il 20 luglio e il 29 luglio, quando addirittura c’è stata l’approvazione unanime del Cda e proprio Casali ha ringraziato Quaglino per l’ottimo lavoro svolto. Infatti è del 17 agosto la delibera di Agsm Energia, società del gruppo Agsm-Aim che su incarico della holding ha concluso l’operazione Compago”.
Pertanto, spiega Tosi, “ora negare l’evidenza come fanno Casali, la Vanzo e la vecchia maggioranza dell’ex Sindaco Sboarina vuol dire scherzare con il fuoco, perché significa smentire una verità dei fatti, recando così danno alla stessa Agsm-Aim, che passa come azienda inaffidabile che prima dà per quattro volte l’ok a Compago e poi si tira indietro, esponendola pubblicamente a fornitori, clienti, committenti, incrinando rapporti economici ed indebolendola anche con la sua parte vicentina, che per ora resta a guardare in attesa di approfittare dei danni creati dal ramo veronese della joint venture”.

Tosi sottolinea che la gestione Casali di Agsm-Aim “si è già distinta, ancor prima della vicenda Compago, per una certa disinvoltura e opacità. Il Cda della holding, per esempio, dovrebbe rendere conto dei licenziamenti immotivati di dirigenti capaci ed esperti, tutti di parte veronese, che lavoravano in azienda da moltissimi anni; parallelamente ci sono state assunzioni assolutamente immotivate, basate su criteri di amicalità; e consulenze molto dispendiose, con soldi pubblici buttati al vento, vedi Eco Tirana”.

A stretto giro replica il consigliere comunale di Verona Domani Paolo Rossi, il cui incipit va sulle denunce delle presunte assunzioni, licenziamenti e consulenze operate dal presidente Stefano Casali all’interno della holding Agsm per poi finire con l’analisi dell’operazione Compago.

Il presidente di Agsm Aim Casali non ha mai avuto nessuna delega o qualifica relativa ad assunzioni, gestione del personale a vario genere o consulenze di nessun tipo. Deleghe in capo esclusivamente al consigliere delegato Stefano Quaglino”.

“Fa sorridere – chiarisce Rossi – sentire accuse da parte dell’ex sindaco Flavio Tosi in tema di assunzioni da lui definite amicali, consulenze e operazioni dispendiose in Albania. Ci sarebbe da scrivere un libro sulle numerose assunzioni e collaborazioni operate infatti durante i 10 anni del suo mandato. Assunzioni a volte imbarazzanti, come ci ricordano le cronache dell’epoca. Senza dimenticare le faraoniche campagne di promozione e propaganda personale operate sempre dai suoi fedelissimi delle partecipate e spese di centinaia di migliaia di euro l’anno (soldi di cittadini) in sponsorizzazioni , campagne pubblicitarie e spese mastodontiche di rappresentanza. Tutte spese azzerate drasticamente dai managment targati Sboarina e dal presidente Casali stesso. Ci chiediamo inoltre con che faccia l’ex sindaco abbia il coraggio di parlare di operazioni dispendiose in Albania? Proprio lui fu infatti il promotore e l’artefice della nascita di EcoTirana, e per anni lo stesso Tosi ne rivendicó orgoglioso la paternità”.

Rossi conclude: “In merito alle strampalate affermazioni dell’ex sindaco sull’operazione Compago e le presunte responsabilità del presidente Casali, è stato oramai accertato come l’operazione sia stata solamente ed illustrata da Quaglino al cda, che non l’ha mai deliberato, anzi l’ha stoppata come noto a tutti. Appare ormai sempre più evidente il doppiogiochismo di Tosi, a Roma alleato con la Meloni, a Verona a braccetto con Tommasi, che del resto alle ultime amministrative aveva sostenuto”.

 
 

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