Casali contro le chiusure domenicali di negozi e centri commerciali

 
 

“In un periodo di profonda crisi e recessione economica la chiusura domenicale delle attività commerciali, soprattutto in realtà come Verona che basano il loro tessuto produttivo sul turismo, su rinomati e famosi brand e sull’ospitalità, rappresenta una danno gravissimo che potrebbe portare al licenziamento di migliaia di posti di lavoro. Una fortissima penalizzazione delle realtà economiche del territorio con possibili serie ricadute, non solo sotto il piano occupazionale, ma anche sotto quello dell’afflusso turistico e alberghiero”.

Così il consigliere regionale Stefano Casali, fondatore di Verona Domani, commenta negativamente la proposta di legge del vicepremier Luigi Di Maio che prevede che le saracinesche dovranno essere alzate non più di 26 domeniche all’anno e di 4 giorni festivi, fatto salvo alcune deroghe per i Comuni Metropolitani.

“Una legge confusa e pasticciata, non condivisa con le parti interessate, basata su miriadi di parametri dettati da metri quadri commerciali, dimensioni delle città, numero di abitanti, tra vincoli, eccezioni e deroghe, con rimpalli di responsabilità tra Regioni ed Enti locali. Una vera follia targata 5 Stelle che dimostra ancora una volta come il partito di governo, in un periodo drammatico e di recessione per l’Italia, invece di valorizzare ed incentivare le realtà economiche-produttive sane e costruttive, sia ancorato a logiche autolesionistiche e medioevali. Un atto di arroganza che non tiene conto  della situazione in cui versano migliaia di giovani e meno giovani che a causa di questa legge rischiano di vedere dimezzati i loro stipendi, se non addirittura perdere il proprio lavoro. Proprio quello che ci voleva in un periodo di profonda recessione economica e che fa registrare tassi di disoccupazione del 10%. Numerosi studi, sondaggi e autorevoli ricerche hanno accertato che  se salteranno le aperture domenicali per lo shopping vi saranno automaticamente 40 mila posti di lavoro in meno (stima Federdistribuzione), secondo un sondaggio nazionale il 66% degli italiani sarebbe fortemente contrario alle chiusure festive (studio Confimprese) e sempre secondo alcuni studi si perderebbe circa il 15% del fatturato settimanale delle imprese. Città come Verona che, grazie anche ad i suoi centri commerciali e le sue attività, beneficiano di flussi turistici festivi che portano respiro a tutto il tessuto economico ed occupazionale, sarebbero fortemente penalizzate – conclude Casali – Il lavoro domenicale è già una realtà per quasi 5 milioni di lavoratori in Italia in diversi settori e il nostro Paese è tra gli ultimi in Europa per lavoro festivo. Una legge che penalizza quindi cittadini, lavoratori, possibili consumatori, attività alberghiere e ricreative e che crea lavoratori di serie A e di serie B, basti pensare ai milioni di lavoratori impiegati in altri settori, per i quali lavorare la domenica è storicamente usuale e normale”.

 
 

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