Carabinieri: Un arresto e tre denunce

 
 

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona hanno arrestato ieri una donna bosniaca di 66 anni per furto aggravato continuato, poiché ritenuta responsabile di aver asportato merce in tre negozi, nello spazio temporale di un’ora circa.

La donna, Komadina Fatima, è stata fermata all’Oviesse dopo esser stata vista strappare le placche antitaccheggio da alcuni cosmetici, metterli in borsa, e dirigersi verso l’uscita. I Carabinieri intervenuti sul posto, ispezionandole la borsa che teneva con sé, hanno rinvenuto una copiosa quantità di prodotti tra cui creme di varie marche, cosmetici, prodotti per l’igiene personale e una ventina di paia di calzini da bambino: tutti oggetti che lei sosteneva di aver regolarmente comprato negli ultimi giorni, e di aver perso gli scontrini. I militari, insospettiti soprattutto per la miriade di precedenti specifici della donna, hanno deciso di approfondire la vicenda.

Risalendo alla marca degli oggetti hanno ricostruito ciò che era avvenuto, ovvero la donna aveva rubato, oltre che presso il negozio Oviesse, anche in Farmacia San Luca, e presso il negozio Prenatal. Effettuato un sopralluogo nei tre punti vendita, i carabinieri hanno effettivamente riscontrato l’ammanco assieme ai responsabili, ritrovando le placche antitaccheggio, che la donna aveva strappato da ciò che aveva poi rubato, nascoste tra gli altri prodotti esposti.

Pluripregiudicata per reati della stessa specie, la donna è stata arrestata poiché resasi responsabile di furto aggravato continuato. Il valore complessivo della merce supera i 200 euro.

Nella mattinata odierna, durante il rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e la donna è stata sottoposta alla custodia cautelare in carcere sino all’udienza che è stata rimandata.

 

 

Domenica pomeriggio i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona hanno denunciato tre persone, un italiano classe 73, un rumeno classe 95 e una rumena classe 88 poiché responsabili della violazione dell’art. 679 c.p. (omessa denuncia di materie esplodenti), e della violazione dell’art.40 del D.L.504 del 26.10.1995 (Sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sugli oli minerali). Tutto è partito da un controllo del furgone sul quale stavano viaggiando, che alla vista della pattuglia dell’arma ha fatto dei movimenti a dir poco sospetti. I tre, visti poco prima uscire da una zona industriale, erano particolarmente imbrattati di gasolio ed erano in possesso di chiavi di cui non riuscivano a giustificarne la presenza. Inoltre, all’interno del furgone avevano una tanica di quelle usate per trasportare il gasolio, vuota. Dopo qualche accertamento i militari sono riusciti a capire la connessione che avevano con uno dei capannoni della zona, al cui interno avevano nascosto 9 taniche da 25 litri ciascuna, piene di gasolio , tranne 1 che ne conteneva circa 5, per un totale di 205 litri complessivi. Il gasolio mancante l’avevano usato per fare il pieno al furgone sul quale viaggiavano. Dalle varie versioni raccontate dai tre soggetti, sembrerebbe che avessero comprato quel quantitativo di gasolio da un connazionale rumeno pagandolo 200 euro, per portarlo in un luogo imprecisato. I tre sono stati denunciati a piede libero e le indagini sono in corso.

E’ il secondo ritrovamento di questo tipo di materiale nell’ultimo mese. La volta precedente erano stati denunciati due romeni che trasportavano 3 taniche da 1000 litri ciascuna, di cui una vuota.

 

 

Lunedì pomeriggio, sempre i Carabinieri del Radiomobile di Verona, hanno denunciato a piede libero un italiano pluripregiudicato per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, classe 82, ubraico, si stava scolando alcune birre all’interno del supermercato Prix di via Malfer, riponendole vuote sullo scaffale. La commessa, accortasi del suo comportamento, ha chiesto l’intervento dei carabinieri che hanno cercato di far calmare l’uomo, aggressivo e in preda ai fumi dell’alcol. Lui non voleva saperne di uscire dal negozio né tantomeno di tornarsene a casa, allora i carabinieri sono stati costretti a portarlo fuori dall’esercizio commerciale per il fastidio che stava dando ai clienti. L’uomo ha iniziato a spintonarli per dimenarsi dalla presa, poiché non voleva farsi identificare e voleva piuttosto raggiungere le birre che stava bevendo. E’ stato quindi denunciato per resistenza a p.u. e gli è stata contestata la violazione amministrativa di ubriachezza manifesta.

 

 

Lunedi sera, invece, i Carabinieri del Radiomobile di Verona, hanno denunciato una giovane donna veronese classe 76, responsabile del reato di ricettazione.

Tutto è partito dalla segnalazione di un privato cittadino che ha visto una donna a piedi, con addosso il giaccone e le scarpe che gli erano stati rubati un mese prima quando, dopo aver parcheggiato la macchina in centro città, al ritorno si era trovato il finestrino rotto e un grosso ammanco di abbigliamento. Ha potuto riconoscere le scarpe poiché sono Adidas edizione limitata, del valore di 900 euro circa, e, fatalità, assieme a quelle ha visto quello che poteva essere il suo giaccone stone-island, del valore di 700-800 euro. I carabinieri intervenuti hanno fermato la donna che, dopo varie versioni, ha riferito la plausibile circostanza di aver ricevuto quella merce in cambio di pochi euro da un ragazzo extracomunitario conosciuto per i furti su auto che è solito fare. La donna è stata denunciata per ricettazione.

 
 

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