“I lavori sulla rete fognaria e acquedottistica non possono più essere rimandati, è da anni che si segnala l’urgenza di intervenire e purtroppo si è sempre rimandato l’intervento. I cantieri portano inevitabili disagi – afferma l’assessore alle Opere complesse Tommaso Ferrari– ma non per questo si devono rimandare interventi fondamentali per la città. Ed è proprio per senso di responsabilità e correttezza nei confronti dei cittadini e delle cittadine, che non solo abbiamo deciso di dare finalmente attuazione ad un intervento che aiuterà a risolvere il problema degli allagamenti a Veronetta, ma anche di annunciarlo con largo anticipo, ben 7 mesi prima dell’avvio delle prime lavorazioni programmate per fine anno. Come già annunciato si procederà per stralci, unificando i lavori di Acque Veronesi sui sottoservizi a quelli di Amt3 per la filovia, ottimizzando così tempi e risorse. Per quanto riguarda la comunicazione alla cittadinanza, saranno coinvolti residenti e associazioni di categoria per un confronto costruttivo non appena saranno definiti nelle prossime settimane alcuni dettagli tecnici. Saranno programmate una serie di assemblee pubbliche ed incontri in loco non appena stabilito nel dettaglio il piano della viabilità che verrà attuato durante il cantiere e che ora è in fase di analisi da parte degli uffici competenti per trovare le soluzioni migliori”.
“Il confronto con i commercianti della zona sarà propedeutico per definire quali misure e agevolazioni attuare a favore di chi ha negozi e attività economiche in via XX settembre o nelle vie limitrofe” precisa l’assessore al Commercio Italo Sandrini.
A vantaggio della viabilità del quartiere, l’assessore alle Strade Benini conferma l’apertura al traffico in via definita di una corsia di Ponte Nuovo, quella che da centro storico porta a Veronetta, prevista dopo Ferragosto.
“I tempi previsti sono di dodici-quattordici mesi e stiamo affinando in queste settimane la durata complessiva degli interventi – conclude il Presidente AMT3 Giuseppe Mazza -. Come è noto, nel cronoprogramma di cantieri e soprattutto in aree così delicate, nelle tempistiche si comprende anche un margine per gli imprevisti (archeologici, metereologici e di sottoservizi). I sei mesi sono di fatto irrealistici per le lavorazioni di acquedotto, fognatura e lavori stradali, pertanto si dovrebbe comunque ragionare su operazioni che andrebbero ad accavallarsi con le attività scolastiche e la routine quotidiana dei veronesi, rendendo di fatto necessarie ed inevitabili modifiche viabilistiche e deviazioni del Trasporto Pubblico Locale. Inoltre, se il cantiere venisse suddiviso in anni differenti, non ottimizzeremmo nè tempi nè costi ma si dilaterebbero i disagi per l’entrata in funzione della filovia, creando maggiori fastidi alla cittadinanza”.