Cantiere abbandonato al degrado, mano pesante del Comune su una ditta

 
 

Tempo scaduto. Nonostante i 30 giorni a disposizione, la proprietà del cantiere abbandonato di via Cernisone, a San Michele Extra, non ha adempiuto all’ordinanza per il ripristino e la messa in sicurezza dell’area. Provvedimento che chiedeva di installare una recinzione fissa per impedirne l’ingresso ai non addetti ai lavori, di chiudere porte e finestre con infissi o murature, oltre a rendere decorosi gli spazi esterni. Ora il Comune è pronto ad usare la mano pesante, l’obiettivo è risolvere il degrado causato dal cantiere edile della società Domenico Menegolli. Un’area lavori ferma ormai da quasi vent’anni, sulla quale nessuna Amministrazione era mai intervenuta prima. Ma che rischia di diventare piazza di spaccio e consumo di droga, utilizzata da sbandati. La Polizia locale, infatti, negli ultimi mesi ha effettuato numerose verifiche. In tutto sono state identificate 23 persone. All’interno degli edifici fantasma, trovati resti di eroina, crack, hashish. Ma anche porte blindate tra una stanza e l’altra che qualcuno ha installato, nonostante i palazzi siano sprovvisti di tutto, dagli allacciamenti all’abitabilità. La costruzione delle palazzine era iniziata negli anni Duemila, non arrivando mai al termine. Anche dopo il 2018, quando la società aveva presentato le pratiche per terminare i lavori, il cantiere non era mai tornato operativo.

L’inottemperanza potrebbe far scattare la denuncia penale e l’intervento d’ufficio del Comune, per far blindare il cantiere a spese della società. Domani, i tecnici comunali effettueranno un secondo sopralluogo e poi l’Amministrazione procederà.

“L’ordinanza aveva uno spirito collaborativo, ma siccome la proprietà non si è dimostrata tale, procederemo con provvedimenti più drastici – ha detto Bassi -. In 18 anni nessuno ha mai fatto niente per risolvere questo problema, lasciando al degrado un’area importante della città. È ora di risolvere questo stato indecoroso, soprattutto per ristabilire la sicurezza e la vivibilità del quartiere, che non può trasformarsi in una zona di spaccio o di residenza per malviventi. Le stesse misure saranno adottate in altre aree di cantiere, dove negli anni sono state permesse situazioni simili”.

“Finalmente si interviene, ringrazio l’Amministrazione per aver ascoltato le esigenze del territorio e le numerose segnalazioni dei cittadini che vivono in questo quartiere – ha aggiunto Falavigna -. Un capitolo triste, faremo tutto il possibile per tener alta l’attenzione e far sì che la situazione migliori, dopo decenni di assoluto silenzio”.

 
 

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