Candelìna amara; sfide e paure del COVID19 nel 50° dell’Unione Radiotaxi Verona

 
 

Un 50° anniversario che guarda al futuro con preoccupazione, quello festeggiato oggi, in piazza Bra, dall’Unione Radiotaxi Verona.
Poca la voglia di celebrazioni importanti che, comunque, sarebbero risultate impossibili a causa del COVID19.

Anche per i tassisti veronesi, infatti, far quadrare il bilancio 2020 è stata una battaglia difficile, che ha lasciato ferite importanti in un’attività che fatica a mantenere ritmi lavorativi sufficienti per tutti.
Prima il lockdown e poi la stagione turistica ripetutamente compromessa da limitazioni e divieti, sono stati il mix esplosivo che ha gravemente ridotto il bacino dell’utenza e, con esso, la produttività dell’intero comparto.

Anche per questo motivo, come gesto ben augurante in attesa di tempi migliori, l’Unione Radiotaxi Verona ha fatto dono alla città di una targa che, durante la manifestazione di questa mattina, è stata consegnata simbolicamente al sindaco Federico Sboarina dal suo presidente Mirco Grigolato.
Presenti gli assessori al Commercio Nicolò Zavarise, al Turismo Francesca Toffali e alla Sicurezza Marco Padovani.

Inoltre, il presidente della Confcommercio Paolo Arena e il comandante della Polizia locale Luigi Altamura. “In questi cinquant’anni di attività – ha sottolineato il sindaco – avete contribuito alla crescita della città, accogliendo in ogni giorno dell’anno, le milioni di persone che, prima del Covid, venivano a Verona. In questo difficile momento non posso che confermare il mio impegno nell’essere portavoce presso le istituzioni, sia la Regione che il Governo, delle legittime richieste di aiuto avanzate dalla vostra categoria. Servono aiuti concreti subito. Sul fronte cittadino, invece, farò quanto è nelle mie possibilità per far ripartire tutto il sistema turistico e produttivo veronese. Quando sarà di nuovo possibile realizzare grandi eventi, fiere, spettacoli e qualsiasi altra manifestazione, tutto il nostro mondo economico ne avrà giovamento.
Questa città
– conclude Sboarina – vive di turismo e di quei flussi di persone che, per ragioni diverse, ogni anno venivano a Verona per lavorare o per passare le proprie vacanze. Tornare alla normalità significa riappropriarsi di questa essenziale movimentazione di persone, linfa vitale per tutta la nostra economia”.

 
 

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