Calenda sogna ma per Dalai è autoreferenziale e monocorde

 
 

Calenda a Verona in campagna elettorale. Il leader del terzo polo punta alla doppia cifra. “Arriveremo sopra il 12%” – ripete. “Ci arriveremo perchè lo confermano tutti i sondaggi, Pagnoncelli in particolare dice che in una settimana abbiamo preso quasi 2 punti percentuali”.

“Quello che sta succedendo – spiega – è che finalmente si è mossa una marea, che si è stancata di vedere la politica che continua a dire ‘i fascisti, i comunisti‘ però poi sul rigassificatore, sulla sanità, sull’istruzione non decide niente”.

Durante la giornata veronese del leader di Azione, arriva però la critica dell’ex alleato, il coordinatore provinciale di +Europa Lorenzo Dalai, Presidente della Ia Circoscrizione e candidato al Parlamento alle prossime politiche per lo schieramento di centrosinistra, che laconicamente lo dipinge così.

Appena Calenda esce dalla cornice dello specchio dell’osservazione di se’, va in tilt.
Tutto ciò che non gira intorno a lui non è contemplato, non è riconoscibile, non è conosciuto. Di tutto si occupa meno che dell’essenziale: Pnrr, Ucraina, Covid, inflazione. Perché? Perché Calenda non capisce di politica”.

 
 

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