Bruno Perdonà: “Nella pittura il mio Mare di libertà e colori”

 
 

23 storie (21 pittori e 2 scultori) che si raccontano attraverso la tavolozza delle infinite sfumature dell’umanità.
Tecniche, colori, prospettive, materiali, contrasti, rifacimenti, avanguardie; le frecce nelle balestre dei partecipanti alla V Biennale di Pittura e Scultura “Oltre il Muro” sono veramente tante e tutte puntano a lasciare traccia di sé o, come ha magnificamente detto (ce ne era il dubbio?) Vittorio Sgarbi all’inaugurazione: “Prendete l’invisibile, l’impalpabile e fatecelo vedere!“.

Fra di essi, ai nostri microfoni, la prospettiva di guardare il mondo dal basso verso l’alto immersi nella magia senza tempo di un fondale marino. Ma non solo. Perché Bruno Perdonà, di professione medico chirurgo e istruttore subacqueoci ha regalato una panoramica del suo rapporto con l’arte e la pittura partendo dagli anni giovanili (“Mentre gli altri andavano a giocare a calcio“) fino al presente, nel segno della libertà personale e professionale da qualsiasi “urgenza” di produzione meramente commerciale. “Sono libero, il quadro è il mio mondo ché mi fa sentire realizzato“.

L’esposizione delle opere, ad ingresso gratuito, è allestita nella sala Polifunzionale della Gran Guardia con possibilità di visita dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30Sabato e festivi dalle 10 alle 19.30 con orario continuato fino a domenica 24 luglio.

L’evento è a cura dell’associazione Culturale “La Macia de Color” con il patrocinio del Comune di Verona.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here