Bridge Film Festival: al via l’ottava edizione, in riva all’Adige

 
 

Ottava edizione per il Bridge Film Festival, che torna con grande energia contribuendo alla ripartenza della cultura veronese: non solo documentari e cortometraggi internazionali, ma anche concerti, esposizioni, ristoro e incontri con gli autori dell’industria cinematografica, sempre nello scenario in riva all’Adige dell’antica dogana di fiume ai Filippini, in collaborazione con Canoa Club Verona e nel rispetto delle misure anti Covid.

Le quattro giornate, dal 14 al 17 luglio, sono dedicate al tema del chilometro zero, da non intendersi nel senso più comune: il lungo periodo di lockdown ha costretto ad una clausura forzata, entro un confine ristretto, prima la casa, poi il Comune, poi la Regione: una situazione che ha orientato ad un ripensamento ed una riscoperta di quanto di più prossimo era d’intorno. Intorno a tale riflessione, ruotano i documentari in concorso, tutti firmati da registi italiani, spesso veneti: anche per questo “chilometro zero”.

«Chilometro zero – racconta Ginevra Gadioli, presidente dell’associazione Diplomart, a capo del festival – è un gioco di parole. Ovviamente siamo sensibili alle tematiche della sostenibilità. Ma volevamo giocare con il discorso dei vari lockdown, che ci hanno costretti nelle mura domestiche e ci hanno fatto guardare più da vicino quello che c’è intorno a noi. Forse prima tutto ciò che era lontano, irraggiungibile e sconosciuto era fascino, conquista. Oggi questa “gabbia”, che ci ha obbligati a non superare i luoghi a noi più familiari, ci ha svelato che ciò che è vicino può trasformarsi in altrove, semplicemente perché lo abbiamo osservato in un modo nuovo. Inoltre la maggior parte dei registi e degli altri artisti sono della zona».

Mercoledì 14 luglio, serata di apertura, vede un programma tutto veronese. Dopo un colloquiale incontro con i registi dei documentari in programma, aperto a tutti, ore 18.30, ci sarà il concerto del collettivo musicale C+C=Maxigross, una performance di danza a cura Lya.ko Project e l’esibizione di circo contemporaneo di Pigreco. Primo film in programma, alle ore 21, è Deserto – Il film di Stefano Bellamoli e dei C+C=Maxigross, un documentario visionario e psichedelico, girato entro il progetto dell’omonimo album uscito nel 2019. Scrive la band nata in Lessinia: «Fin dall’inizio abbiamo concepito Deserto come un’opera aperta a più livelli, non solo come un semplice disco, forse perché da subito abbiamo capito di voler raccontare qualcosa che andasse oltre quello a cui ci eravamo abituati negli anni: il classico iter disco – promozione – tour».

Il secondo film della serata è anche il primo esperimento di produzione di Diplomart in collaborazione con Ezme Film: Marana, dei registi veronesi Giovanni Benini e Davide Provolo, e racconta le vicende dei ragazzini affetti dal disturbo dello spettro autistico, accolti nella comunità di Villa Santa Rita, nel vicentino.

Giovedì 15 luglio è organizzato in collaborazione con il Circolo del Cinema, i cui operatori saranno i protagonisti dell’incontro alle 18.30. Segue il concerto dei Donato Dalia Trio, veronesi di nascita o adozione, dediti a un jazz fluido, e l’esibizione di danza a cura di Lya.ko Project. I documentari in concorso, girati durante il lockdown, iniziano alle 21. Dissipatio di Filippo Ticozzi, già premiato nel 2016 al Torino Film Festival, racconta il periodo di chiusura vissuto in una cittadina del nord-Italia, una situazione in cui il protagonista si scopre a suo agio nel silenzio di questa vita sospesa. Kufid è del regista di origini marocchine Elia Moutamid: tornato a Brescia (sua città fin da bambino) dal Marocco, dove si era recato per fare i sopralluoghi del futuro documentario, Moutamid si trova bloccato dalla pandemia nella propria abitazione; coglie così l’occasione per riflettere su se stesso e il mondo che lo circonda.

Venerdì 16 luglio inizia con Luca Ferri, regista del film in programma. Alle 19.30 set sonoro  di Giacomo Ceschi e poi danza con Lya.ko Project. Dopo il cortometraggio del regista Joschka Laukeninks Backstory, alle ore 21, sarà proiettato La casa dell’amore di Luca Ferri, girato in un appartamento di Milano, il documentario racconta di Bianca, transessuale che dà amore a molte persone nel tentativo di superare la solitudine della vita durante la pandemia e della condizione umana in generale. Il film è stato presentato alla Berlinale nel 2020, ricevendo critiche molto positive e confermando le qualità del regista bergamasco, i cui lavori hanno partecipato, fra gli altri, al festival di Locarno e alla Mostra del Cinema di Venezia. «Siamo felicissimi perché abbiamo fortemente voluto questo documentario e la felicità è doppia perché ci sarà Luca Ferri a presentarlo» afferma Gadioli.

Il festival si conclude sabato 17 luglio con la possibilità di arrivare alla Dogana con una discesa di rafting in gommone. Alle 18.30 i membri della giuria, tutti autori a vario titolo dell’industria cinematografica nel panorama veronese e limitrofo, incontreranno chiunque sia interessato. Segue il concerto dei Fontanablu, gruppo che si muove fra cantautorato ironico, reminiscenze western e psichedelia, e l’esibizione dei ballerini di Lya.co Project. Come ogni anno, sabato è la serata dedicata ai corti internazionali, selezionati per quest’edizione da alcune fra le realtà più interessanti a livello nazionale ed europeo, come il Film Festival della Lessinia, l’Ennesimo Film Festival e il Festival international du court métrage de Clermont-Ferrand. Da notare il titolo The Tough, proiettato alla presenza del regista, il polacco Marcin Polar, che segue Harda passo per passo nella sua esplorazione di una grotta alla sola luce di una torcia, in un’oscurità piena di possibilità. «Essendo l’anno del carsismo ed il nostro un territorio ricchissimo dal punto di vista speleologico – commenta Gadioli – abbiamo deciso di far vedere il lavoro di questo regista polacco che parla di grotte in maniera filosofica».

GiuriaLucia Botturi, titolare del Circuito Cinema Verona, che comprende i cinema K2, Fiume, Pindemonte e Diamante, e direttore artistico del Cineforum Charlie Chaplin; Andrea Sesta, fra gli autori del noto giornale satirico Lercio.it, grande appassionato dell’audiovisivo in ogni sua forma; Gloria Aura Bortolini, giornalista di viaggio su Rai3 per il programma Kilimangiaro, fra gli altri, e autrice di documentari; Andrea Dusi, regista veronese di videoclip, documentari e cortometraggi.

Poiché uno degli obiettivi del Bridge Film Festival è anche quello di mescolare varie espressioni artistiche, proponendosi come luogo di incontro culturale nel suo senso più ampio, ci saranno anche quest’anno esposizioni e installazioni. Le opere grafiche di Opera Aperta, che durante il periodo di lockdown ha animato le teche di teatri e cinema chiusi, saranno affiancate alle immagini di Tom Colbie e alle installazioni di Giulia Ferrarese; inoltre saranno visibili le pubblicazioni particolarissime di 045 Publishing e i lavori del concorso White Mirror.

Bridge Film Festival nasce da un’idea dell’associazione Diplomart, ma si realizza nel concreto grazie alla collaborazione di molte realtà del territorio. I partner culturali di quest’anno sono il Circolo del Cinema, il Film Festival della Lessinia, l’Ennesimo Film Festival, Lya.ko Project, l’Opificio Della Luce, C3 Spazio Creativo, il Telefono Rosa (organizzazione volontaria che aiuta telefonicamente le donne vittime di violenza, che presenzierà con un banchetto), Giano’s Lab, Lo Scaffale Perturbante. I partner per la comunicazione sono Lo Spazio e Dark Moto Studio. Parte ristoro grazie a Cantina Musella, Ziga, Archivio, Mastro Matto, Bar Al Vò, Campagna Amica. Partner tecnici sono Trivusual e Pixel. L’organizzazione della discesa in gommone è di Adige Rafting (per prenotazioni [email protected]).

Per partecipare è necessario preiscriversi online all’associazione Diplomart, compilando il modulo disponibile sul sito www.bridgefilmfestival.eu. Il costo della tessera da pagare all’ingresso della dogana è di 5€ e il contributo per ogni serata è di 5€.

Sia per gli studenti dell’Università di Verona, dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio, sia per i soci di Canoa Club, Adige Rafting, Corte Dogana e Circolo del Cinema la tessera associativa è gratis. Tutto il programma è consultabile sul sito.

Contatti: [email protected]

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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