Bresaola e Agnoli accelerano per l’adesione alla rete RE.A.DY.

 
 

“Un punto forte del programma della coalizione di governo della città risiede nella visione di una Verona accogliente, inclusiva, che non lasci indietro nessuno e nella quale tutti si sentano accettati, una Verona in cui nessuno abbia paura di mostrarsi per come è, ma anche capace di riscattarsi dall’immagine sbiadita che negli anni un certo modo di fare politica le ha cucito addosso”.

Michele Bresaola e Carla Agnoli, neo consiglieri comunali del Partito Democratico, tornano a descrivere Verona come una città lontana dalle discriminazioni di ogni genere. E lo fanno anticipando la prossima mossa dell’amministrazione Tommasi.

“Una prima tappa di questo cammino consiste nel mettere nero su bianco l’adesione del Comune a RE.A.DY. la Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per la prevenzione e il superamento dell’omotransfobia, di cui discuteremo Lunedì in Commissione consiliare Prima.

Aderire a Ready, realtà composta da oltre 230 enti locali comprese le grandi città italiane nonché tutte le città a noi contermini, significa impegnarsi attivamente nella prevenzione, nel contrasto e nel superamento delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, nel rispetto delle persone e della nostra Costituzione che garantisce pari dignità e il divieto di discriminazione in base al sesso o a condizioni personali. Significa, soprattutto, entrare in uno spazio non ideologico nel quale confrontare e scambiare le esperienze e le buone pratiche in tema di promozione dei Diritti delle persone che sono oggi discriminate.

Come PD Verona ci siamo sempre battuti per questi valori, portando le amministrazioni precedenti a riflettere sulle famigerate mozioni omofobe del 1995, superate con la Legge sulle unioni civili del 2016, e siamo fieri di essere protagonisti di questo nuovo, significativo passo in avanti per il quale chi ci ha preceduto non ha mai trovato il tempo e la concentrazione necessarie. Spesso ci veniva risposto che non era questa la priorità per Verona, ma una grande città sa pensare al benessere dei propri cittadini a 360 gradi, sia sotto l’aspetto materiale dell’economia che del rispetto delle persone e dei diritti civili”.

 
 

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