Bozza plaude Pieve di Soligo e “tira le orecchie” a Sboarina

 
 

Alberto Bozza, consigliere regionale di Forza Italia, torna sulla bocciatura di Verona a finalista nella Capitale della Cultura. Lo fa intervenendo in aula a Venezia durante la discussione sulla risoluzione del Consigliere Villanova (capogruppo della Lista Zaia) che chiede di supportare la candidatura di Pieve di Soligo a “Capitale della Cultura italiana 2022”, unico Comune veneto in lizza (con altri nove Comune italiani) dopo l’esclusione di Verona dal lotto delle candidate

Bozza, che da veneto ha sottoscritto la risoluzione, ha elogiato l’amministrazione di Pieve di Soligo “capace di fare sistema su un progetto attrattivo, collegiale, capace di mettere in risalto il suo territorio delle Colline del Prosecco e di promuovere la sua identità culturale, grazie all’innovativo progetto di Federico Dalla Puppa fondato su quattro pilastri: la decostruzione rigenerativa per ridare vita alle strutture abbandonate,  l’albergo diffuso mediante il recupero degli edifici rurali,  l’investimento sul digitale e la promozione del distretto del cibo”.

Un progetto – ha continuato Bozzacostato appena 30 mila euro, ciò a dimostrazione che se si hanno idee si possono fare grandi cose anche con poco budget e seppure si sia un piccolo Comune”

Progettualità – dice Bozza – che è mancata totalmente, invece, a Verona da parte dell’amministrazione, la quale non ha fatto sistema e non è riuscita a dare risalto e valorizzare le bellezze del territorio veronese. E se da cittadino ed esponente politico veneto sono orgoglioso e felice per Pieve di Soligo, a cui auguro di arrivare in fondo e di fregiarsi del titolo di Capitale della Cultura italiana, nello stesso tempo da veronese non posso nascondere l’amarezza e il rammarico per l’esclusione della mia città e della mia provincia”.

 
 

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