Parziale cambio di destinazione d’uso del Palazzo Bottagisio da residenza, destinata a locazioni turistiche, a hotel di lusso. Approvata ieri sera in consiglio comunale la contestuale valorizzazione di alcuni siti archeologici.
Complesso storico risalente al 1400, un tempo proprietà della Provincia, poi alienato è rimasto chiuso per decenni. Ora il Palazzo diventerà un hotel Cinque Stelle o Cinque Stelle Lusso, migliorando così la capacità ricettiva di Verona in riferimento alle strutture alberghiere di questa categoria, ad oggi più bassa rispetto alla media delle città turistiche di pari livello, come evidenziato da un recente ricerca condotta dall’Università di Verona – Dipartimento di Management.
Il cambio di destinazione d’uso, del palazzo di pregio situato tra via Leoni e via san Fermo, prevede una serie di vincoli trascritti sull’edificio per il mantenimento del livello di categoria alberghiera dell’immobile e sugli standard edilizi a parcheggio.
L’edificio storico diventerà quindi un albergo di alta gamma della capienza di 28 stanze per complessivi 67 posti letto. Una richiesta presentata nel 2021, che l’Amministrazione ha ritenuto di interesse pubblico in quanto rispondente all’esigenza di una città d’arte e turistica come Verona che soffre di una carenza di questo tipo di strutture, non solo rispetto a città come Venezia e Firenze ma anche rispetto ad altre città di pari dimensioni e con numero di turisti inferiori. Anche la SPA, realizzata nel piano interrato, sarà oggetto di cambio di destinazione d’uso in commerciale, per consentire la fruizione pubblica non solo agli ospiti dell’albergo. La convenzione prevede una serie di vincoli come quello per lo standard a parcheggio, un posto auto per ogni stanza in un parcheggio in via XX Settembre, su area acquisita ad hoc, e per il mantenimento della classificazione a Cinque Stelle dell’albergo, pena la risoluzione della convenzione accessoria che autorizza il cambio di destinazione d’uso e la decadenza del permesso di costruire stesso.
L’interesse pubblico dell’intervento in deroga si legittima anche con la riqualificazione e valorizzazione di alcune aree archeologiche e di beni culturali di grande pregio storico. I lavori di realizzazione della SPA dell’albergo hanno infatti messo in luce reperti romani che potranno essere visitati dal pubblico con visite bisettimanali, come richiesto dalla Soprintendenza. La proprietà si farà inoltre carico di un intervento del valore di 190 mila euro per la riqualificazione dell’area archeologica di Porta Leoni che verrà valorizzata con nuovi parapetti, un impianto di illuminazione e una ricostruzione digitale tridimensionale della Porta Leoni che, tramite QR code, consentirà ai visitatori di vedere come era originariamente la Porta romana e di conoscerne la storia. Anche il vetro protettivo a forma piramidale in Via Amanti, che permette la visione della sottostante area archeologica, sarà sostituito. Non solo, con il contributo straordinario corrisposto al Comune per il cambio di destinazione d’uso di circa 330 mila euro, il Consiglio comunale potrà destinare la somma alla riqualificazione dei vetri di illuminazione degli Scavi Scaligeri in via Dante e in cortile del Tribunale. Un intervento, anche questo, molto atteso che consentirà appunto la fruizione degli scavi scaligeri anche dall’esterno e che il Comune di propone di realizzare in tempo utile per la riapertura degli scavi scaligeri prevista entro l’anno.
“Occorre premettere – ha evidenziato l’assessore Barbara Bissoli – che l’immobile è stato interessato da una serie di interventi edilizi a partire dal 2019, nello specifico da un intervento generale di restauro, che ha previsto il cambio d’uso da uffici a residenza ai piani terra, primo e secondo ed al piano terra anche il cambio d’uso da uffici a spazi commerciali per attività di ristorazione e bar, e infine con la previsione di un centro benessere al piano interrato. I lavori già autorizzati riguardanti la porzione più rilevante, oggetto del nuovo uso residenziale, sono attualmente in corso di esecuzione.
Sotto il profilo dell’interesse pubblico è bene evidenziare che l’intervento concorre al raggiungimento di elevati standard qualitativi indispensabili per l’offerta alberghiera di una Città d’arte, patrimonio UNESCO, come Verona, che intenda consolidare e valorizzare la propria collocazione all’interno dei maggiori circuiti turistici nazionali ed internazionali. Inoltre alla creazione di nuovi posti di lavoro e di esternalità positive anche sul relativo indotto, senza peraltro determinare impatti negativi sotto il profilo ambientale, trattandosi di intervento di cambio di destinazione d’uso di edificio già esistente, né sotto il profilo urbanistico: l’edificio è situato infatti sul confine esterno della ZTL e, a differenza della gran parte delle strutture alberghiere esistenti, risulterà servito da un parcheggio da realizzarsi nelle vicinanze, servito da car valet e, comunque, facilmente raggiungibile dai clienti, se del caso anche a piedi”.
Voto contrario di Jessica Cugini, In Comune per Verona: “Le motivazioni della nostra posizione politica fanno riferimento all’utilizzo delle deroghe che affossano quel che rimane della pianificazione urbanistica, lasciando campo libero alla legge della rendita privata di immobiliari e fondi. Deroghe che riceviamo in eredità e che, fino a prova contraria, si possono rifiutare, soprattutto in un tempo in cui siamo di riscrittura di Pat che prevede l’abolizione delle deroghe, come previsto dal nostro programma elettorale.
Deroga che aggiunge plusvalore immobiliare alla destinazione d’uso che cambia, lo afferma la delibera stessa che quindi esplica qual è il valore reale di un cambiamento che si vuole far passare come un banale passaggio da residenziale ad alberghiero di lusso.
Perplessità anche su interessi di rilevanza pubblica riportati dalla delibera e sulla destinazione dei 507mila che, visto il problema reale dell’abitabilità in città, avremmo preferito, questo sì destinare ad altre residenzialità non di lusso”.