Bordate in Comune tra leghisti e Assessore Buffolo su Islam e diritti delle donne

 
 

“Coerenza, questa sconosciuta. Da quando si è insediata l’amministrazione Tommasi – con in prima fila Jacopo Buffolo, assessore alle pari opportunità e Beatrice Verzè, titolare della medesima delega in consiglio comunale, ci sentiamo riempire di discorsi sul ‘potere delle donne’, sull’emancipazione, sull’autodeterminazione femminile, sulla libertà dalle imposizioni culturali, sulla lotta al patriarcato. Addirittura un’intera rassegna, con più di sessanta eventi, è stata organizzata in concomitanza dell’8 marzo, per celebrare questi concetti. E poi cosa fanno? Si presentano con il sorriso agli eventi della comunità islamica, cui concedono addirittura una vetrina così centrale e celebrativa come la Gran Guardia, senza il minimo spirito critico, senza una parola su come questa cultura, nei suoi aspetti più rigidi e diffusi, imponga restrizioni enormi proprio alle donne”.

“È troppo chiedere un po’ di coerenza? Parlano di ‘un nuovo modo di vivere insieme’, ma chiudono gli occhi davanti alle contraddizioni evidenti di quello che promuovono. La verità è che questo femminismo di facciata serve solo per fare propaganda. Quando si tratta di prendere posizioni scomode, di difendere davvero le donne contro chi le vuole sottomesse, allora cala il silenzio. Noi non ci stiamo, se l’amministrazione vuole parlare di diritti delle donne, lo faccia senza ipocrisie: la libertà o vale per tutte, sempre, o non è libertà”.

“E vedere il sindaco Tommasi presenziare a questi eventi con grande entusiasmo, mentre i quartieri di Verona sprofondano nel degrado, nell’abbandono e in un’insicurezza totale, è a dir poco imbarazzante. Mentre lui partecipa a cene e manifestazioni simboliche, i veronesi fanno i conti ogni giorno con rapine, aggressioni e violenza nelle nostre strade. È evidente che questa amministrazione ha una scala di priorità completamente diversa rispetto alle reali esigenze della città: invece di garantire sicurezza e decoro urbano, preferisce dedicarsi esclusivamente a iniziative ideologiche e di facciata, lasciando la nostra gente sola davanti ai veri problemi.

Così Nicolò Zavarise, capogruppo della Lega in consiglio comunale e Paolo Borchia, segretario provinciale del partito ai quali replica Jacopo Buffolo, assessore alle Pari opportunità e diritti umani:

“Parlare di diritti significa farlo sempre, non solo quando conviene. Chi oggi attacca l’Iftar in Gran Guardia usa la solita retorica strumentale per dividere, invece di riconoscere che il dialogo e la convivenza sono la vera sicurezza di una città.

Il Consiglio Islamico di Verona ha regolarmente chiesto, e pagato, l’affitto del Palazzo della Gran Guardia, per un evento aperto a tutta la cittadinanza, arrivato alla sua terza edizione, se il consigliere Zavarise e l’europarlamentare Borchia della Lega avessero mai presenziato a uno degli eventi organizzati dalle tante comunità, anche di fede musulmana, che abitano e lavorano a Verona, saprebbero definire in maniera corretta il contesto.

Parlare di femminismo intersezionale significa proprio comprendere che il problema della violenza di genere non è la fede, altrimenti mi aspetto che la Lega veronese dimostri la stessa coerenza che dicono di pretendere da noi, condannando ogni religione, essendoci uomini cristiani, buddisti o agnostici che compiono violenza su persone di genere femminile.

Le donne musulmane non hanno bisogno di essere “salvate” dalla Lega. Hanno voce, pensiero e libertà, e chi davvero si batte per i diritti sa che il modo migliore per garantire autodeterminazione è il confronto, non l’esclusione.

Verona non si rinchiude nella paura, né accetta che il tema della sicurezza venga ridotto a una narrazione tossica. La vera sicurezza non è repressione: sono spazi vivi e accessibili, servizi nei quartieri, opportunità per tutte e tutti.

Chi oggi parla di degrado, ieri ha governato senza investire in coesione sociale. Noi lavoriamo ogni giorno per una Verona dove ciascuno riesca a realizzarsi in armonia con l’altro e nessuno venga strumentalizzato per scopi politici”.