“Zaia dice che Verona va aiutata? Bene, cominci la Regione a darsi da fare, anzitutto smettendo di negare i cambiamenti climatici, adottando invece politiche necessarie a contenerne l’impatto e invertire la rotta. Visto che questi episodi si ripetono con frequenza allarmante e danni ingenti, crediamo sia indispensabile un Piano Marshall regionale contro il dissesto idrogeologico”.
Così Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico e candidata alle Regionali del 20-21 settembre, commenta il nubifragio che si è abbattuto nel tardo pomeriggio sul capoluogo scaligero e le dichiarazioni odierne del presidente del Veneto.
“I cambiamenti climatici sono una realtà con cui fare i seriamente conti; parlare di eventi eccezionali serve solo a scrollarsi di dosso ogni responsabilità. Per anni la Giunta Zaia e la maggioranza leghista hanno negato tutto, deridendo i giovani che scendevano in piazza con Greta. Peccato che le conseguenze le paghino poi i cittadini, che non hanno alcuna colpa. Ricordo che durante la sessione di bilancio dello scorso autunno, mentre la maggioranza bocciava tutte le nostre proposte per contrastare i cambiamenti climatici, l’aula di Palazzo Ferro Fini finiva sott’acqua. Ma non si sono arresi neanche di fronte all’evidenza. Noi continuiamo a ritenere indispensabile un piano straordinario per la riduzione delle emissioni climalteranti e un cambio di rotta vero sul consumo di suolo, visto che il Veneto e Verona sono in vetta alla classifica”.
“Occorre poi investire in prevenzione e messa in sicurezza del territorio, facendo una regolare manutenzione dei corsi d’acqua e la pulizia di fossi e tombini, anche se non sono utili per prendere ‘like’ su Facebook, ”, aggiunge Bigon che chiama in causa anche l’amministrazione comunale: “Ogni volta che accade un evento atmosferico eccezionale, troppe zone finiscono regolarmente sott’acqua: da Veronetta a Porta Borsari, o ancora Ponte Crencano o il sottopasso per Porto San Pancrazio. Alcuni lavori non sono mai stati effettuati, altri sono stati fatti male, spendendo oltretutto un sacco di soldi a testimonianza dell’incapacità di amministrare anche l’ordinario”, attacca ancora la candidata dem, prima di soffermarsi sul caso dell’ospedale di Borgo Trento: “Qua siamo di fronte a un dramma nel dramma: una struttura moderna, ristrutturata appena 10 anni fa che si allaga con un temporale e nonostante un doppio intervento di manutenzione. Qualcuno dovrà risponderne”.
Il ragionamento della Signora Bigon non fa una grinza. Anzi. Andrebbe sviluppato per approfondire molti aspetti di mala gestione amministrativa prima che operativa diventata di casa a Verona.