Bertucco propone di dare ai comuni più potere di regolazione urbanistica

 
 

Negli ultimi 15 anni il combinato della Direttiva europea Bolkentein (2006) sul libero commercio, e la sua applicazione locale data dalla legge regionale 50/2012, ha riempito il Veneto e Verona di supermercati e centri commerciali, basti dire che oggi ogni cittadino veneto ha a disposizione ben 313 mq di spazio al supermercato, contro i 200 mq/ab della Toscana e i 263 della Lombardia.

In particolare sulle cosiddette “piccole” superfici di vendita di metratura inferiore ai 1.500 mq i Comuni sono stati completamente esautorati del loro potere di regolazione urbanistica. Qualsiasi struttura, direzionale, produttiva o di altra destinazione può facilmente venire trasformata in un supermercato determinando così nuovo traffico, eccesso di offerta e chiusura del piccolo commercio di quartiere, anche laddove la programmazione urbanistica comunale non lo prevederebbe. L’impatto è particolarmente pesante nei centri storici dove valgono anche considerazione di ordine storico e paesaggistico.

La mia proposta è di intervenire sulla Legge regionale del commercio per modificare la parte riguardante le piccole strutture di vendita la cui realizzazione dovrebbe essere sottoposta agli stessi approfondimenti di ordine urbanistico, ambientale e infrastrutturale previsti per le medie strutture di vendita, vale a dire quelle al di sopra dei 2.500 metri quadri. Inoltre la mia proposta di modifica, già presentata lo scorso luglio in consiglio comunale di Verona, prevedere l’obbligatorietà per i nuovi supermercati di dotare il quartiere di insediamento di un’area verde alberata di ampiezza almeno pari alla superficie di vendita. Occorre invertire la rotta a tutela della vivibilità dei centri storici e dei quartieri.

 
 

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