Bertacco: “In Senato non c’è la volontà di arginare la ludopatia”

 
 

Senatore Bertacco: «Un’occasione persa per arginare la ludopatia. Come sempre il PD racconta bugie agli italiani»
 

Ieri pomeriggio, al Senato, è stato votato il decreto-legge n 14 inerente la sicurezza delle città, su cui il Governo ha apposto la Fiducia, impedendo di fatto la discussione degli emendamenti, compreso quello presentato dal senatore di Forza Italia Stefano Bertacco.

Il testo del senatore Bertacco era stato scritto per combattere la ludopatia, soprattutto fra i ragazzi. Infatti, proponeva limiti per l’apertura di locali con vincita di denaro nelle città, come ad esempio vietandone l’apertura nei pressi di edifici scolastici o luoghi abitualmente frequentati e vissuti da minori.  

Senatore Bertacco: «E’ stata una occasione persa per arginare la ludopatia. Come sempre il PD racconta bugie agli italiani, prima emanando una legge sulle povertà dove ha stanziato pochi spiccioli, ed ora su un argomento così delicato ed importante, sul quale ha messo l’ennesima fiducia. Sono profondamente amareggiato perché mi sarebbe piaciuto discutere in aula il mio emendamento, nella speranza di compensare quanto era accaduto alla Camera, che aveva bocciato proposte simili. Ho voluto provare comunque a presentarlo nella speranza di aiutare la lotta alla ludopatia, invece la Fiducia apposta dal Governo ha tolto qualsiasi possibilità. Questo è un Governo di Robin Hood al contrario: toglie ai poveri per dare ai banchieri. Spero che gli elettori si ricordino di quanto il PD abbia cuore le famiglie e i nostri figli».

L’appoggio al senatore è venuto dal candidato sindaco di Verona, Federico Sboarina. «L’emendamento del senatore Bertacco sarebbe stato un bell’aiuto per un impegno a cui credo molto: la prevenzione del disagio giovanile. Certamente la ludopatia è una delle tentazioni in cui i giovani possono incorrere con troppa facilità. La Verona per cui mi batto è quella di un posto dove i ragazzi abbiano stimoli positivi di crescita, lo faremo ugualmente utilizzando gli attuali strumenti amministrativi». 

 
 

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