Bentegodi: Sboarina Sindaco ragiona diversamente da Sboarina Assessore

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Mi rendo perfettamente conto che tentare di pianificare il territorio dopo dieci anni di amministrazione tosiana, dove l’urbanistica era stata sostituita da scelte scellerate, ispirate a favorire gli investimenti dei privati, senza preoccuparsi dell’equilibrio territoriale, sia molto difficile e complicato.

Inoltre, il vincolo dei cosiddetti diritti acquisiti, non aiuta certamente a fermare i progetti più devastanti ed inutili, ma già approvati.

A tutto questo vanno sommate le sentenze del TAR del Veneto, che hanno annullato le delibere amministrative che revocavano due delle lottizzazioni più assurde ed ambientamene pericolose, come quella di Quinzano, sotto San Rocchetto, e quella di Montorio, Ai Tigli.

Comunque, esiste una piccola speranza di bloccare, o quanto meno di contenere i volumi di due grosse lottizzazioni, quelle dell’Ex Cardi, e di San Rocchetto. Sembra infatti che le fidejussioni depositate in Comune per i loro Pua (Piani Urbanistici Attuativi) non siano corrette.

Ma, se la precedente amministrazione ha causato non pochi problemi, anche alcune proposte di questa nuova amministrazione non si possono condividere.

Mi riferisco in particolare al progetto di un nuovo stadio di proprietà privata, su cui nutro non pochi dubbi e perplessità.

Innanzitutto non capisco perché non si possa recuperare la proposta di qualche anno fa, quando Sboarina era assessore allo sport, di ristrutturare il vecchio stadio per aggiornarlo alle esigenze dello spettacolo calcistico contemporaneo. Mi sembrava un buon progetto, meno costoso ed impattante per la zona. Ma, se si decide di costruire un nuovo stadio,  non va certamente edificato accanto a quello vecchio in demolizione, ma decentrato in un luogo ben assistito di arterie viabilistiche e lontano dagli abitati.

Temo, che quello che si intende realizzare sia una grossa speculazione travestita da struttura sportiva. Probabilmente l’intenzione è quella di erigere l’ennesimo centro commerciale di 4.500 mq, conseguito con la formula dell’aggregazione di tanti negozi e licenze commerciali. Oltre a questo, sono previsti 8.000 mq di alberghiero, 3.000 mq di ristorazione e di negozi al dettaglio, 2.000 mq per lo Store Hellas e per l’Hellas Club e 1.800 mq per un centro congressi, un cinema teatro e un centro giochi. Tutto questo, un quartiere come quello dello Stadio, non è in grado di sopportarlo. Ridicola è la giustificazione che questo intervento qualificherà l’intera zona con un nuovo parco urbano, che altro non è che l’area di risulta tra il perimetro del nuovo stadio ed il rettangolo che lo contiene.

Una seconda proposta non condivisibile riguarda il cosiddetto Piano Folin. Non ritengo sia corretto che la nostra Pubblica Amministrazione deleghi ad altri, in questo caso alla Fondazione Cariverona, un ente privato, le scelte d’uso del territorio. Se, come si evince dalla relazione dell’architetto Folin, in 80 anni si sono persi 142.000 abitanti, sarebbe il caso di trovare delle soluzioni per riportare in centro storico nuove coppie giovani, non un centro polifunzionale con hotel, spa, enoteca e centro congressi.

Giorgio Massignan (VeronaPolis)

 

 
 

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