Basta dirigenti in Arena: proclamato lo sciopero di “Aida”

 
 

“Dietro all’immagine perfetta che la Dirigenza e il Presidente di Fondazione Arena vogliono veicolare eleggendo questo Festival lirico a simbolo e volano di una ripartenza economica della città, la situazione reale della Fondazione e dei suoi lavoratori è invece drammatica: lo sciopero unitario di domani, compresa la rappresentazione di “Aida”, è la conseguenza inevitabile dell’atteggiamento di chiusura rispetto alle richieste di risoluzione di gravissimi problemi e criticità che riguardano il futuro e la sopravvivenza stessa della Fondazione Arena”.

Non c’è pace per i lavoratori di Fondazione Arena, rappresentati dai sindacati, che come ogni anno lanciano strali acuminati contro dirigenza e pletora politica, soprattutto di maggioranza, rea di avere inciso davvero poco nell’esigenza di rinascita dell’ex Ente Lirico.

“Fin dalla presentazione del progetto di questo Festival – continuano le organizzazioni sindacali -, dal numero di serate pari ad un Festival areniano tradizionale, ma con capienza ridotta a circa un terzo per le restrizioni Covid, abbiamo richiesto insistentemente, ma invano, totale trasparenza sui conti e garanzie reali ed esigibili sulla sostenibilità economica della stagione estiva e sulla sua compatibilità con una programmazione e un’occupazione piena a 12 mesi: scelte avventate e temerarie sul numero di spettacoli e sugli investimenti tecnologici potrebbero essere in questo momento fatali, se invece che essere frutto di valutazioni responsabili a tutela della Fondazione rispondessero ad interessi esterni. È giunto il momento che queste garanzie arrivino e i lavoratori, dopo i sacrifici che sono stati loro imposti negli ultimi anni, sono pronti a tutte le forme di lotta per salvaguardare il proprio posto di lavoro.


Un atteggiamento di totale chiusura della Direzione non ha permesso la trattativa prevista dalla legge sulla Nuova Dotazione Organica. Le poche comunicazioni consegnate, lacunose e volutamente non ufficiali, prefigurano un pesante depauperamento delle maestranze artistiche e tecniche direttamente impiegate nella produzione, che sono il vero valore che contraddistingue una Fondazione lirica, a favore di un ulteriore aumento delle figure dirigenziali e di un rafforzamento della struttura amministrativa, con manifeste intenzioni di stabilizzare figure reclutate al di fuori dei meccanismi di selezione pubblica. Questa impostazione non corrisponde al modello di Fondazione lirico-sinfonica e noi la rigettiamo in toto: i lavoratori lottano per una immediata riapertura della discussione sulla dotazione organica che parta dal rafforzamento di orchestra, coro e tecnici, settori ormai ridotti ai minimi termini, ma indispensabili alla produzione dei nostri spettacoli e da un vero progetto di ripristino del corpo di ballo e di valorizzazione degli spettacoli di balletto come da Statuto e mandato istituzionale.


La proclamazione dello sciopero generale per la giornata di domani 15 luglio è avvenuta con due settimane di anticipo.
Due settimane in cui si sarebbe potuta riaprire la discussione sulla Dotazione Organica, finalmente con criteri di totale trasparenza e con finalità di rilancio e valorizzazione, in cui si sarebbero potute affrontare tutte le tematiche di salute e sicurezza dei lavoratori, in cui si sarebbe potuto tornare a discutere di come risolvere le problematiche dei lavoratori aggiunti, affrontando una vertenzialità che rischia di trascinare la Fondazione in una situazione insostenibile.


Eppure ad oggi nessuna apertura e nessuna garanzia è arrivata da parte di chi ha il dovere di dare risposte e di tutelare una Fondazione lirico-sinfonica che svolge un alto compito istituzionale sul territorio per 12 mesi l’anno e realizza, grazie alla qualità delle sue maestranze, un Festival lirico che rende Verona famosa in tutto il mondo”.

 
 

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