“Basta chiacchiere da Bar”, Sboarina nel mirino dei sindacati di Fondazione Arena

 
 

“A seguito dello sciopero del 15 luglio scorso, al quale Fondazione Arena di Verona ha risposto inscenando a tutti i costi una versione di AIDA fuorviante rispetto alla fama che la contraddistingue nel mondo, il Sindaco di Verona, nonché Presidente di FAV, ha dichiarato di non aver compreso le ragioni della protesta e di volersi comunque attivare in prima persona per cercare di risolvere i problemi che da molti mesi stanno caratterizzando i rapporti sindacali in FAV”.

Questo l’incipit del comunicato stampa unitario delle segreterie territoriali sindacali, oggettivamente stanche della tensione dettata da comunicazioni sorde e risposte poco edificanti.

Ora, “a fronte di questa disponibilità, che sarebbe stato comunque opportuno manifestare un minuto dopo la proclamazione dello sciopero (avvenuta il giorno 2 luglio) al fine di scongiurarlo, nella giornata di mercoledì scorso, 21 luglio, abbiamo inviato una richiesta di incontro al Presidente Sboarina.
A questo punto, confidando che la disponibilità al confronto dichiarata dal Sindaco sia autentica e costruttiva, ci attendiamo che il primo cittadino di Verona ci convochi rapidamente a un tavolo di confronto al fine di consentire alle OO.SS di illustrargli le motivazioni che le hanno costrette a dichiarare lo sciopero e soprattutto per ricercare un’intesa che possa ristabilire il clima di serenità necessaria al normale prosieguo del Festival areniano, di cui noi per primi ne riconosciamo l’importanza non solo per i lavoratori, ma anche per tutto il territorio veronese”.


“Attendiamo quindi – concludono i sindacati – con impazienza che il Sindaco Sboarina ci convochi per capire se intende davvero dare risposte alle nostre richieste che cercano principalmente di tutelare il futuro di Fondazione Arena di Verona, garantire dodici mesi di attività culturale nel nostro territorio, ridare dignità a lavoratrici e lavoratori.
Tutte le altre dichiarazioni che abbiamo letto le consideriamo chiacchiere da bar, bieche provocazioni e strumentalizzazioni politiche che rimandiamo molto volentieri ai mittenti”.

 
 

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