Ennesimo aumento della TARI a carico di imprese e cittadini. Sul tema interviene Patrizia Bisinella (Fare): “Ho appreso le giustificazioni, se così le possiamo chiamare, degli Assessori Bertucco e Ferrari circa l’ennesimo aumento TARI a carico di imprese e cittadini, aumento che porta Verona ad essere la città più cara del Veneto con la tariffa più alta, ad esclusione di Rovigo dove c’è la Tarip. Mentre la città è di tutta evidenza sporca, con loro la Tari in due anni aumenta del 13%, questa è la verità. Attribuiscono alla scarsa quota di indifferenziata nel nostro Comune la causa di questi aumenti. Se è vero che la legge regionale prevede soglie sulla base dei risultati di differenziata raggiunti nei territori, è altrettanto vero che l’Amministrazione ha un proprio margine di azione nel calibrare la percentuale variabile da applicare alla TARI, per cui mi chiedo perché non abbiano pensato di andare incontro alle esigenze di cittadini e aziende, già penalizzati da un mercato altalenante e da un forte aumento del carrello della spesa, come hanno fatto altre città. Al di là di quanto richiede Arera, l’Authority che regolamenta questo settore, altri grandi comuni hanno difatti deciso di non ritoccare le tariffe per la loro parte. Inoltre – continua la consigliera – se si guarda al concreto in capo a chi sono le responsabilità degli scarsi risultati dei dati della raccolta differenziata nel nostro comune, occorrerebbe essere onesti nell’ammettere che, al di là dell’inciviltà e maleducazione di alcuni, è evidente che oggi la raccolta dei rifiuti a Verona ha un andamento schizofrenico: in alcuni quartieri il porta a porta ha tempistiche e modalità inefficaci, con rifiuti lasciati per strada per giorni e giorni e cassonetti a tessera di difficile utilizzo, soprattutto per i più anziani; in altre zone vengono lasciati i cassonetti tradizionali, ma pochi di numero rispetto al passato, luridi e maleodoranti, in posizione scomoda rispetto a grandi complessi abitativi per cui non si capisce la logica nella scelta dei posizionamenti, a volte lontani dalle abitazioni o spesso tutti ammassati a caso in una stessa via, con evidenti problemi per i residenti. Desideriamo tutti una gestione più sostenibile della città, ma queste scelte vanno fatte in modo oculato e garantendo in primis un servizio puntuale ed efficiente, non certo facendole semplicemente ricadere sulle tasche dei veronesi.”
Replica secca del consigliere pentastellato Giuseppe Rea.
Il Centro-Destra, come al solito, si dimostra senza coscienza politica, lamentandosi dell’aumento della TARI a Verona con questa Amministrazione, ben sapendo che sono stati proprio loro la causa.
Lamentarsi del comportamento altrui, senza aver fatto nulla nelle passate amministrazioni per implementare la raccolta differenziata, quando ne avevano ampia e legittima possibilità, è la rappresentazione perfetta di una politica che attende che a metter mano alle riforme siano sempre gli altri.
Ebbene SI’. Si lamentano dell’ aumento della TARI, di una città sporca, quando a creare questo disagio sono stati loro, con decenni di inerzia assoluta in tema ambientale e di rifiuti.
Questa Amministrazione, appena si è insediata, ha dovuto fare i conti con un livello di raccolta differenziata vergognoso, il più basso del Veneto, ereditato dai precedenti governi della città di Centro-Destra e che oggi si attesta al 53%.
In tema di rifiuti Verona ha accumulato un ritardo che ora paga la collettività e che questa Amministrazione sta invece cercando di colmare.
Casali, di Fratelli d’Italia, si strappa i capelli dalla disperazione, a causa dell’aumento della TARI a Verona.
Omette, però, che tale incremento è la conseguenza di una tassa inserita proprio dalla Regione Veneto a guida Zaia, chiamata “tariffa unica regionale”, che impone di pagare di più a quei comuni che “riciclano” di meno e che non attuano la raccolta differenziata. Omette anche che, a questa tariffa regionale, va aggiunto l’aumento dell’IVA dal 10% al 22%, imposto dal Governo Meloni sui conferimenti in discarica del rifiuto indifferenziato.
Sembra quasi che il Centro-Destra prediliga punire con tasse e tassati piuttosto che educare al corretto riciclo dei rifiuti e recupero dei materiali.
Se il centro-destra, a suo tempo, avesse avuto più a cuore l’ambiente, oggi, forse, non ci ritroveremo in questa “sporca” situazione, più costosa per tutti.
Questa Amministrazione ha già attivato in 6^ e in 7^ Circoscrizione il metodo di raccolta con accesso controllato ai cassonetti tramite tessera, con l’obiettivo di estenderlo rapidamente nel resto della città.
Questo ha già permesso, nei quartieri della 6^ Circoscrizione, nell’arco di un solo mese, un balzo in avanti della raccolta differenziata pari al 20% che, proiettato su tutta la città, darà risultati soddisfacenti, tali da evitare l’incremento della tariffa unica regionale.
Oggi, invece, siamo costretti a pagare di più, per un sistema generato da incuria politica del Centro-Destra.
Verona rimane comunque una delle città d’Italia e del Veneto con la TARI più bassa in assoluto. Nella nostra Regione, infatti, paga di meno solo Belluno.
A questa Amministrazione interessa fare e non stare a guardare e, quindi, vuole risolvere i problemi creati negli anni passati e, al fine di contenere l’aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, ha destinato 1 milione di euro, proventi della tassa di soggiorno, per coprire gran parte di questo incremento.