ATV; pronti i correttivi agli orari ma è allarme per l’emergenza autisti / VIDEO

 
 

Suonàte le prime campanelle del nuovo anno scolastico, attendendo la stabilizzazione degli orari, è tempo per ATV di fare il punto su quelle che sono altre piccole campanelle d’allarme; è entrato in vigore infatti il nuovo Orario Invernale; al centro dell’azienda veronese non solo i nodi riferiti alla viabilità per studenti e lavoratori ma anche la risoluzione di antichi e ormai cronici problemi.
Massimo Bettarello, amministratore delegato di ATV, ha voluto comunque dare rassicurazioni, a fronte di tutta una serie di tavoli d’interlocuzione a più livelli già avviati da tempo.

 

In particolare, soluzioni sono allo studio per ovviare ai disagi dei residenti in alcune zone di San Giovanni Lupatoto, così come dell’utenza da/per San Pietro In Cariano che nei giorni festivi non può più contare sui collegamenti della linea 93 e ancora agli studenti i cui trasporti non sono ancora allineati ai nuovi orari di lezione disposti su 5 giorni.

Come avviene tutti gli anni con l’avvio del servizio invernale, ci sono dei problemi da affrontare e aggiustamenti da apportare. Abbiamo avviato in tutte le sedi opportune dei tavoli di analisi, confronto e colloquio. Stiamo lavorando con comuni, Ente di Governo ed istituti scolastici per predisporre i primi interventi correttivi che prenderanno il via dal lunedì 22 settembre e che saranno comunicati sul nostro sito web entro un paio di giorni”

Le proiezioni per il futuro – continua Bettarello – non sono però confortanti: rispetto al 2019 siamo ancora 80 autisti sotto organico, quindi siamo passati dai quasi 600 conducenti del 2019 ai 520 circa di oggi. All’atto pratico, significa che oggi tutti i nostri servizi escono senza riserve, pertanto al minimo imprevisto, anche fosse un’epidemia di influenza, si potrebbe andare incontro a delle problematiche non indifferenti.

Da parte nostra, abbiamo investito ingenti risorse per reclutare nuovi autisti: tra corsi di formazione, pagamento delle patenti, apprendistato professionalizzante, abbiamo speso 1 milione di euro negli ultimi due anni, soldi che non arrivano da finanziamenti, ma sono stati messi direttamente dall’azienda. Aggiungo che dal 2019 ad oggi, abbiamo aumentato gli stipendi di circa 4.000 € lordi a testa l’anno, con un costo che, solo per gli autisti, è di 2 milioni di euro in più rispetto al 2019. Di questi, parte sono finanziati dal rinnovo del contratto nazionale, parte da ATV con risorse proprie. Risorse che, tengo a ribadire, l’Azienda mette sul piatto al di fuori di contratti e di corrispettivi“. 

Diretta conseguenza della carenza di conducenti è stato il raddoppio del costo dei subaffidi, cioè i servizi necessariamente affidati ad operatori privati, passati da 3.900.000 a 8.500.000. In proposito devo ringraziare i soci, Comune di Verona e FNM, che ci hanno dato il via libera a sostenere queste spese decisamente rilevanti, tutte a carico, lo sottolineo, dell’Azienda e dei soci“.

Un altro tema su cui ritengo necessario fare chiarezza – sottolinea ancora l’amministratore delegato di ATV – è quello della qualità del servizio, misurata sulle direttrici di affollamento, qualità e ritardi. Per quanto attiene il sovraffollamento, ad oggi non sono arrivate segnalazioni di criticità che non siano fisiologiche per il periodo. Per quanto attiene invece la qualità dei mezzi, ricordo che solo nel corso del 2025 saranno immatricolati oltre 60 nuovi mezzi, elettrici per la città e a metano per la provincia, per un investimento di 20 milioni. Il salto di qualità in termini di sicurezza, sostenibilità e comfort del viaggio credo che sia sotto gli occhi di tutti.
Infine, sul tema dei ritardi, ci tengo a ricordare che il ruolo di ATV non è quello di gestire strade, cantieri ed eventi. Di conseguenza, se si accumulano ritardi sulle linee non possono certo essere imputati ad ATV, che anzi, ne riceve un danno notevole, considerando che i ritardi abbassano la velocità commerciale, aumentando di conseguenza i costi. Proprio la velocità commerciale sarà un tema cruciale in ottica delle future gare per l’affidamento del servizio dato che l’Authority per i trasporti ha stabilito che se la velocità commerciale all’atto pratico si rivela inferiore a quella dichiarata dall’ente affidante, il gestore potrà fatturare il maggior costo.