Artelio: “Settore dell’intrattenimento a rischio per la prolungata chiusura dei locali da ballo”

 
 
La chiusura dei locali da ballo mette a rischio un settore che dà lavoro a decine di migliaia di persone, con quasi tremila imprese italiane che rischiano di chiudere entro il prossimo anno: non siamo untori, sono le forme di intrattenimento alternative, non regolamentate, che andrebbero perseguite“. E’ lo sfogo di Paolo Artelio, presidente provinciale del Silb-Confcommercio e della sezione turismo di Confcommercio Verona che commentando il DPCM del 7 settembre in cui viene ribadito il divietò di ballo nei locali pubblici parla di “situazione molto grave anche nella nostra provincia e in tutto il Veneto”.

Il 2020 è un anno da dimenticare, i locali sono chiusi dal 23 febbraio;  le riaperture delle attività stagionali a giugno e luglio a macchia di leopardo nelle varie regioni italiane con tempistiche, modalità e regole più o meno rigide differenti hanno aggiunto confusione a una situazione già precaria.

Nei nostri locali vigono sistemi di sicurezza e di controllo che non si riscontrano nei tanti momenti di svago organizzati in modo improvvisato quanto pericolo di cui abbiamo avuto notizia negli scorsi giorni“, aggiunge Artelio. “I furbetti non albergano nella nostra categoria. La mancanza di qualsiasi forma di sostegno la dice lunga sulla visione miope nei confronti del mondo dell’intrattenimento: rischiamo di vedere azzerato un patrimonio imprenditoriale che è anche punto di riferimento per una sana socialità, si pensi ad esempio alle balere frequentate dai meno giovani“.

Le nostre imprese – conclude Artelio – continuano a pagare locazioni e imposte e a incassare zero, pertanto chiediamo misure specifiche e immediate che il nostro presidente nazionale Maurizio Pasca ha efficacemente riassunto nella recente audizione al Senato: contributi a fondo perduto; esenzione IMU per i settori del turismo e dello spettacolo; prolungamento Credito d’imposta per locazioni commerciali ed affitti d’azienda anche per i mesi luglio-dicembre 2020; abolizione dell’Imposta sugli Intrattenimenti o almeno sospensione per gli anni 2020, 2021,2022; applicazione dell’Iva ridotta del 10% sugli ingressi e del regime Iva del 10% sulla somministrazione di alimenti e bevande svolta all’interno dei locali; prestiti garantiti dallo Stato. Ne va del futuro di una fetta importante della nostra economia“.

 
 

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