Art Bonus per Porta Vescovo: come investire nella cultura con vantaggio fiscale

 
 

Una forma di investimento innovativa e dall’esito blindato: non ce n’è altra con incentivi e risultati tali, come si può verificare su piattaforme di riferimento per la consulenza finanziaria come Moneyfarm. In un contesto oggi dove il virtuale è protagonista, questa è realtà: il Museo della Radio di Verona lancia per il progetto di riqualificazione di Porta Vescovo – parte del patrimonio Unesco della città – una campagna di raccolta fondi dalla caratteristiche inedite ed interessanti, dedicata alle persone fisiche con reddito Irpef ed elaborata dalla start-up veronese “Fiscal Art”, con l’aiuto dei partner del museo: con una minima donazione, è possibile contribuire a valorizzare il tesoro culturale di Verona, avere un ritorno economico direttamente dalle tasse  e, come plus, un buono spesa.

Lo stesso Mibact afferma esplicitamente: “Investire in cultura significa investire nella crescita economico-sociale del Paese attraverso una azione comune di risorse pubbliche e private. Un contributo molto importante è costituito dalle erogazioni liberali effettuate da imprese, persone fisiche e enti non commerciali che decidono di destinare una parte delle proprie risorse all’arte”.

«Si tratta  – spiega Francesco Chiàntera, presidente e curatore del Museo della Radio, che ha sede in Porta Vescovo, in attesa di Porta Nuova ed è, all’oggi, l’unico museo a Verona che permette il virtual tour interno – di un investimento etico: a fronte di una donazione di 100 euro, si ottiene un credito di imposta del 65% (65 euro), utilizzabile in tre anni grazie alle agevolazioni dell’Art Bonus elaborato dallo Stato italiano, e il Museo regala un buono spesa del valore di 50 euro. Se dovessimo paragonarlo ad un tipico investimento, dove la persona si priva di un importo per un certo lasso di tempo, qui effettivamente – considerando l’incentivo del buono – ci si priva di 50 euro per recuperarne 65 in tre anni, un rendimento del 30% a rischio 0. E ovviamente si può donare quante volte si vuole. Infine anticipo che stiamo riflettendo anche su una modalità del suddetto buono spesa, canalizzata su esercizi commerciali veronesi, in modo da far girare l’economia locale».

Fiscalmente chiaro e vantaggioso, ma non solo, come precisa Chiàntera: «C’è un risvolto sociale nella campagna, che è stata studiata in questa maniera nuova proprio per il momento così delicato che tutti stiamo attraversando e che sta provando duramente le attività cittadine. Molte persone devono fronteggiare difficoltà economiche e questa è una piccola opportunità di donazione con incentivi interessanti, che non va a pesare sul reddito, anzi, e che aiuta la cultura di Verona, uno dei cardini su cui si basa l’indotto turistico, fondamentale. Per la prima volta donare significa guadagnare e in modo corretto e gratificante, vista la destinazione del contributo. Non c’è alcuna finalità di lucro: la campagna nasce dall’esigenza di tutelare un monumento, che accoglie una collezione prestigiosa, da declinare anche in digitale non solo per le attuali circostanze, ma per sua stessa vocazione».

L’emergenza epidemiologica ha digitalizzato gran parte della nostra comunicazione e ciò che prima era un’opzione, adesso è una risorsa fondamentale, a maggior ragione per un museo che è dedicato a Guglielmo Marconi e alla sua invenzione rivoluzionaria, il wireless. «Futuro – conclude il presidente – nel segno dell’innovazione e comunicazione: questo vuole sviluppare il Museo della Radio, a supporto della città intera, per proiettarla nel domani digitale che ci aspetta».

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here